Maxi truffa all’Inps: 86 alla sbarra. Ci sono anche cilentani

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Maxi truffa all’Inps: 86 alla sbarra. Ci sono anche cilentani

Falsi braccianti e truffa all’Inps: 86 persone sono state rinviate a giudizio. Ora, inizia il processo. Truffa aggravata ai danni dello Stato è l’accusa formulata nei confronti del titolare di una azienda agricola ebolitana e altre 85 persone che figuravano come lavoratori ma che, di fatto, sui terreni non avrebbero mai messo piede. Giovedì, il giudice per le udienze preliminari, Donatella Mancini, ha firmato il decreto che dispone il giudizio nei confronti di tutti gli 86 indagati. Secondo gli inquirenti, i lavoratori si sarebbero «prestati al raggiro dividendo poi con il titolare dell’azienda il profitto derivante da assegni di maternità e disoccupazione».

Il maxi raggiro è stato scoperto a seguito di una segnalazione dell’Inps insospettita dall’insolito numero di richieste provenienti proprio dall’azienda ebolitana che risultava avere troppi dipendenti rispetto all’estensione dei terreni in uso e al tipo di coltivazioni. Un’incongruenza segnalata alla Procura di Salerno che ha avviato le indagini sfociate, ieri, nel rinvio a giudizio per 86 persone. I fatti contestati dalla Procura risalgono al biennio 2011-2012 e coinvolgono lavoratori di diversi comuni della Piana del Sele e dell’Agro Nocerino Sarnese oltre ad alcuni stranieri.

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