Sala Consilina, assessore Santoriello: «Comunisti da sterminare come fece Hitler». Arriva la risposta del Pci

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Sala Consilina, assessore Santoriello: «Comunisti da sterminare come fece Hitler». Arriva la risposta del Pci

Il partito comunisti italiani riaccende i riflettori sul caso che ha visto coinvolto l’assessore Santoriello del comune di Sala Consilina per aver scritto determinate cose sul social network Facebook. Nella mattina di giovedì 28 marzo, Michele Santoriello, si è scatenato su Facebook contro la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, per la quale i Marò dovrebbero essere giudicati in India: «Ecco perché i comunisti devono essere sterminati tutti…alla hitler maniera», questo quanto si leggeva su Facebook fino a che l’assessore non ha eliminato il post. In redazione è giunta in questi giorni la lettera del Codacons Vallo Di Diano e dopo di essa quella del partito comunisti italiani che riportiamo di seguito in maniera integrale.

La presente lettera in risposta alle farneticanti dichiarazioni di Michele Santoriello, assessore presso il comune di Sala Consilina, che dichiara di voler sterminare i Comunisti.

«Dire di voler sterminare i comunisti significa ignorare la storia di questo paese e porsi in palese contrasto con i valori costituzionali che da sempre sono indirizzo del nostro agire politico. La libertà d’espressione che consente a personaggi di tal fatta di esprimere opinioni francamente imbarazzanti è stata garantita proprio dal sacrificio, tra gli altri, di tantissimi comunisti. Leggiamo inoltre che l’assessore Santoriello difende un mafioso come Marcello Dell’Utri ed esalta Benito Mussolini. Sono posizioni che si commentano da sole. Noi siamo dalla parte di chi, come Pio La Torre, ha sacrificato la propria vita contro la mafia. Per quanto riguarda i fascisti, riteniamo che il discorso con loro sia stato chiuso a Piazzale Loreto. Sarebbe opportuno che l’amministrazione di Sala Consilina rivedesse la propria composizione, facendo a meno di elementi che violano palesemente la legge commettendo apologia di reato».

Firmata Paolo Battista, segretario provinciale del partito dei comunisti italiani

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