Arresti Camerota, dall’alba alla procura: il fotoracconto

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Arresti Camerota, dall’alba alla procura: il fotoracconto

Era ancora buio quando le gazzelle dei carabinieri della compagnia di Sapri, diretta dal capitano Matteo Calcagnile, e i carabinieri della stazione di Camerota, diretti dal comandante Francesco Carelli, hanno attraversato il porto di Marina di Camerota. Sono scattate molto presto, alle 4.30 circa, le perquisizioni domiciliari e le notifiche degli avvisi firmate dal gip del tribunale di Vallo della Lucania e indirizzate alle 12 persone raggiunte da misure cautelari. I nomi di ex politici, ex funzionari, dipendenti e imprenditori, perlopiù di Camerota, ma anche di Vallo della Lucania e Torre Orsaia, sono finiti nelle trecento pagine dell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari Sergio Marotta. La procura ha smascherato un sistema «fitto», fatto di «favori» e «ritocchi». Le automobili dei carabinieri hanno lasciato Camerota intorno alle 6 del mattino. E’ stato in quel momento che i cittadini si sono accorti che il buongiorno, oggi, sarebbe stato diverso. Le sirene hanno accompagnato per un breve tratto la carovana che si è diretta verso Sapri. Le persone coinvolte sono arrivate in via Kennedy, negli uffici della compagnia dei carabinieri, intorno alle 6.30. Da lì un lungo via vai di auto, avvocati, forze dell’ordine e curiosi. Tre ore e mezza dopo, ultimata la procedura di rito e completata la documentazione, tre persone sono state accompagnate in cella a sirene spiegate insieme ad altre tre finite ai domiciliari. La metà delle persone raggiunte da misure cautelari, invece, ha il divieto di dimora a Camerota. Sono le 10. Solo due ore più tardi, negli uffici della procura della Repubblica di Vallo della Lucania, il comandante provinciale dell’Arma, Antonino Neosi, il procuratore capo Antonio Ricci e il capitano Matteo Calcagnile, hanno incontrato i giornalisti per una conferenza stampa rapida ma ricca di retroscena. Termina così questa giornata «difficile» per Camerota. Con queste immagini che affollano i tg nazionali e i nomi di ex sindaci che campeggiano in grassetto sulle testate di ogni regione.

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