Cilento da scoprire: a spasso ad Acciaroli, nel mare di Hemingway

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Cilento da scoprire: a spasso ad Acciaroli, nel mare di Hemingway

di Giangaetano Petrillo – Foto ©Pio Peruzzini

Ci sono luoghi del silenzio. Non gli eremi, non i monasteri, non i grandi monumenti edificati nel corso dei secoli dall’uomo. Ma quelle entità che nel nostro pensiero rappresentano l’idea della non contaminazione. Luoghi che servono a ritrovare ritmi del passato, della natura non ancora violentata in modo irrecuperabile. Sono questi i profondi scorci di territorio che appartengono al meglio di un’Italia che resiste, che vuole esserci, che vuole dimostrare di avere ancora tanto da dire. E che noi intendiamo raccontarvi attraverso i suoi ritmi, i ritmi del silenzio, soprattutto. Di quel silenzio che ancora puoi scorgere in posti come Acciaroli, una piccola frazione del comune di Pollica, il comune del sindaco Angelo Vassallo, alla cui memoria e al cui impegno vogliamo dedicare questo nostro articolo. Al silenzio, dicevamo, perché esiste anche il ritmo del silenzio, di codici tramandati da generazioni a generazioni e conservati da secoli, come la pesca che qui ha fatto, e continua a fare, la fortuna per molte famiglie.

Queste tradizioni sussurrate, anzi, quasi mimate con espressioni caratteristiche del viso e con una gestualità accentuata, dove l’istrionico non è un atteggiamento del carattere, ma un modus vivendi dell’abitante del piccolo borgo marinaro. Protetti dagli alberi, alimentati dal verde della macchia mediterranea che si estende lungo tutta la costa, da facciate di pietra intonsa, da vicoli deserti, da cattedrali seppur minimali, come la chiesa dedicata alla Santissima Annunziata, da mari cristallini, da riti che si ripetono con gioia, come la sagra del pesce azzurro, sempre uguali perché rappresentano le stagioni della vita. Questo posto, che è una riserva dell’anima e nutre lo spirito di chiunque intenda visitarlo, ammaliò il grande scrittore americano Hemingway. Ed è con le sue parole che volgiamo introdurvi in questo paese abitato da gente di mare.

«Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri ed indomiti». Il vecchio e il mare è una storia semplice come i pescatori di questo piccolo borgo marinaresco del Cilento, Acciaroli, che narra l’esperienza di due personaggi: il pescatore Santiago e il grande pescespada, simbolo della grandezza e libertà naturale, che si trovano coinvolti in una cruda lotta nel mare furioso del golfo e che dura per ben tre giorni. Alla fine è Santiago ad averla vinta sulla bestia che non riuscirà mai a condurre in porto. Il vecchio e il mare è il documento di un tempo che riecheggia e vede il perpetuarsi della situazione del vincitore sconfitto. È la dimostrazione veritiera di come, anche in tempi passati, l’uomo si è sforzato ad affrontare il destino avverso e solo per il suo sforzo è riuscito a godere della vittoria nella sconfitta. Nei primi anni del 1950, Acciaroli era un piccolo e semplice borgo di superba bellezza, desioso di vita che, con le sue case, incrostate di salsedine, inumidite dalle onde spumose e inebriate dal fresco profumo della fauna marina, riusciva a fornire caratteristiche fiabesche.

Come oggi, quando, sul calare del sole, nell’attimo prezioso che volge tra il crepuscolo e il tramonto, e i colori sembrano distendersi all’orizzonte come su di una tavolozza, osservi le dolci sfumature delle ombre e annusi i deliziosi profumi della natura. Qui, un giorno, giunse da lontano uno scrittore dal whisky facile, troppo curioso per i gusti degli uomini di mare, che alla fine però riuscì simpatico con la sua generosità, Ernest Hemingway. È facile capire quanto questi echi omerici e questi intrecci di storie, che questa terra sa custodire, disvelandole a chi ama cercarle, non potendone fare a meno, rapirono lo scrittore. Natura e cultura che s’intrecciano, una dimensione verticale che conquista, affascina, rapisce. Ernest Hemingway amava trarre ispirazione dai lunghi pomeriggi all’ombra delle palme di Acciaroli, davanti alla chiesetta, camminando scalzo e osservando il mare cristallino.

E secondo i più il suo capolavoro il Vecchio e il Mare, seppe nutrirsi di queste atmosfere e dei volti del popolo. Identità che ancora oggi caratterizza questo splendido e incantevole borgo, sintesi mirabile delle bellezze dell’intera costa del Cilento, dalle casette in pietra al pluripremiato mare, su cui si affaccia il genuino borgo dal porticciolo dominato dalla Torre normanna. Proprio in queste zone, in questi piccoli centri dell’Italia migliore, come Acciaroli, tra queste case, tra questi mari cantati dai grandi poeti e abitati dalle sirene, tra questi alberi, tra questi prodotti della terra fatti ancora come nei tempi andati, ha trionfato uno stile di vita che porta direttamente alla dieta mediterranea. Proprio qui a Pioppi, un’altra frazione del comune di Pollica, non molto distante da Acciaroli, vivrà per alcuni anni Ancel Keys, dove acquista una casa in una località marina che sarà da lui battezzata Minnelea, un nome che intendeva essere un omaggio congiunto alla città di Minneapolis e alla vicina polis magnogreca di Elea. Ecco cosa il Cilento riesce a raccontarci, anche tramite le immagini che vi proponiamo di Pio Peruzzini. Questa terra che racchiude alcuni dei borghi d’Italia più belli che oggi come mai potremmo riscoprire entusiasticamente.

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