“Miglior Chef Emergente del Sud” giornaledelcilento.it in giuria

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“Miglior Chef Emergente del Sud” giornaledelcilento.it in giuria

A Napoli, al Canottieri Savoia, sul mare, di fronte a Castel dell’Ovo, quasi richiamati da quel magico ingrediente leggendario, che ha fatto parte di varie pietanze presentate, ci siamo “imbarcati” per un iter gastronomico suggestivo, per giudicare il “Miglior Chef Emergente del Sud”. “A prua” ha condotto brillantemente l’ideatore, giornalista enogastronomico Luigi Cremona. “Capitano” organizzatore Lorenza Vitali. Rappresentato in giuria anche giornaledelcilento.it, a nome del quale abbiamo fatto notare che nessun chef cilentano è stato nemmeno selezionato per la partecipazione, pur essendo questo territorio proiettato a livello internazionale per la gastronomia per il riconoscimento della sua importanza per lo studio della Dieta Mediterranea! . In concomitanza con Vitigno Italia, l’evento organizzato da Witaly, giunto alla sesta edizione, ha offerto due giorni intensi di visioni, odori, assaggi di ventiquattro pietanze abbinate con vini idonei d’eccellenza. Anche l’acqua minerale, pur se da cenerentola perchè da pochi bevuta, era di qualità in eleganti bottiglie. Due le pietanze preparate per ciascun chef, una a tema stabilito focalizzato sul colore, “GREEN” per la prima serata e “TECNOCOLOR” per la seconda, e l’altra a tema libero. La selezionata giuria di giornalisti interessati anche alla gastronomia, chef rinomati, ristoratori e rappresentanti di specifiche associazioni, hanno portato in finale, tra nove, tre chef, Peppe Causarano per la Sicilia, Vito Giannuzzi per Puglia e Basilicata e Roberto Allocca per la Campania. Quest’ultimo è risultato il vincitore finale per il Sud, chef del ristorante “Marennà” in Sorbo Serpico in provincia di Avellino. Suo piatto forte tra quelli presentati, la faraona arrostita e “laccata” al nocillo con scarola e noci ed insalatina di mare su salsa di zucca con yogurt di bufala alla vaniglia. Affascinanti però anche i piatti del finalista siciliano, Peppe Causarano, dal “companatico matto” al “beccafico made in Sicily” aromatizzato e presentato con fiori di gerani eduli alla citronella! La maggior parte dei giovani chef, al massimo sui trenta anni, tra prodotti di qualità, tecnica e creatività per le pietanze originali presentate, si è mostrata intenta a recuperare antiche tradizioni culinarie, dove il ruolo dell’insegnamento familiare sembrava prevalere su quello delle scuole praticate, a cui aggiungevano innovazioni originali, anche se a volte a discapito della golosità. Quasi sempre molta la cura nella presentazione del piatto. Si rivela una nuova figura di cuoco, non relegato solo in cucina, ma showman con qualità di comunicazione, capace di interagire con il pubblico, di spiegare ed affascinare. Si forma uno chef televisivo, con manualità spettacolare, scultore di impasti tra forme e colori. Diverse le novità interessanti come il tappo di vetro per le bottiglie di vino, ideato dal produttore friulano Giovanni Pugliano, scelta innovativa per l’esclusione del sughero decretato antigienico e per evitare la discutibile plastica. Il produttore ha scelto anche di evitare le botti di legno che, ha affermato, “standardizza” il sapore del vino, a favore di recipienti di acciaio.  Interessante l’uso di sali variamente aromatizzati, originale il cioccolatino leggermente sapido! I tre vincitori del Nord, del Centro e del Sud si ritroveranno a Roma dal 22 al 24 ottobre per la finale che decreterà il vincitore per l’Italia. Complimentandoci anche con l’organizzazione non certo facile, realizzata con un buon team, capace anche con un sorriso ed una gentilezza di far superare alcuni inconvenienti logistici, sento di voler fare una sola contestazione, tra il serio ed il faceto, sul logo scelto per l’evento, quel bimbo nella pentola, che ricordava troppo la favola di Pollicino e l’orco cannibale, turbava l’armonia del tutto!!! Al di là della frequentazione di alta ristorazione, non a tutti possibile, ci sembra importante per tutti un richiamo all’importanza del convivio, alla necessità di superare il fast food a favore di una cultura della pietanza che, anche in casa, necessita di accuratezza nella scelta degli ingredienti, freschi, biologici, di stagione, di preparazioni accurate, presentate non trascurando il valore estetico, tra odori e visioni che preparano ad assaporarla, con magari un po’ di competenza, ma molta fantasia, ricordando che anche la gastronomia è un Arte che migliora la qualità della vita!! 

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