Errore medico, paziente non recupera l’uso della mano: condannata struttura sanitaria

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Errore medico, paziente non recupera l’uso della mano: condannata struttura sanitaria

Il Tribunale di Salerno ha riconosciuto un risarcimento di 20mila euro a un 30enne.

Un intervento chirurgico considerato di routine si è trasformato in un calvario per un giovane paziente di Nocera Superiore. Nel 2002 il 30enne si era sottoposto a un’operazione per ridurre una frattura alla mano, ma l’esito non fu quello atteso: l’intervento non garantì il recupero funzionale, costringendo l’uomo a ricorrere successivamente a cure private e a un secondo intervento in Emilia Romagna.

La vicenda è approdata davanti al Tribunale di Salerno, che ha stabilito la responsabilità della struttura sanitaria per “colpa lieve”, condannandola a versare circa 20mila euro a titolo di risarcimento. Una somma che comprende anche le spese sostenute dal paziente per gli interventi correttivi e le terapie successive.

Il giudice ha sottolineato come, pur non trattandosi di un errore grossolano, l’operato dell’équipe non abbia garantito il risultato atteso, incidendo sulla qualità della vita del giovane, costretto a convivere con limitazioni e dolori permanenti.

La decisione rappresenta un segnale importante sul tema della responsabilità medica: anche nei casi di colpa lieve, le strutture sono tenute a risarcire i danni quando non viene garantito il pieno recupero del paziente.

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