Fondazione Vassallo parte civile al processo «Due Torri bis», tra gli imputati Alfieri e Villani

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Fondazione Vassallo parte civile al processo «Due Torri bis», tra gli imputati Alfieri e Villani

Durante l’udienza che si è tenuta nella mattinata del 9 gennaio al tribunale di Salerno, è stata preannunciata in aula la costituzione di «parte civile» della fondazione ‘Angelo Vassallo Sindaco Pescatore’ nel processo «Due Torri Bis» che vede 77 rinviati a giudizio, tra i quali l’attuale sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, e l’ex presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani, entrambi esponenti del partito Democratico. Questo procedimento ha avuto inizio da un’indagine della procura di Salerno avviata in seguito alle denunce fatte da Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato nel settembre del 2010, e inerenti la strada provinciale 108 che collega Casalvelino e Celso, frazione di Pollica. Dalle denunce e dal filone di indagini successive sono emersi fatti quali il «pagamento di strade mai realizzate» e «irregolarità sugli appalti pubblici inerenti le strade stesse». Sulla sola strada provinciale Casalvelino-Celso si è accertato un ammanco di 415 mila euro. Le strade pagate, ma non realizzate o ultimate, sono numerose.

Parla il fratello di Angelo La fondazione si è costituita parte civile al processo per varie motivazioni, come spiega il fratello di Angelo Vassallo, Dario: «Il primo motivo è morale, in quanto questo processo probabilmente non si sarebbe mai aperto se Angelo non avesse fatto le sette denunce, quindi è un atto dovuto al sindaco pescatore. Il secondo motivo è di ordine politico – spiega il presidente della fondazione – è un messaggio rivolto a tutta la classe politica italiana. La fondazione vigilerà, infatti, sulle liste elettorali che si stanno preparando per le votazioni regionali in Campania: il nostro intento è valutare la lista dei futuri candidati e se tra essi figureranno nomi per i quali si paventano profili di illegalità la fondazione non tacerà le proprie rimostranze nei loro confronti e osteggerà tali liste. In questi 52 mesi la Fondazione ha creato una fitta rete di aderenti ed è seguita da un pubblico molto ampio, rete che in Campania e non solo coinvolge numerose associazioni che hanno come scopo la tutela della legalità, molte delle quali, se non tutte, sposeranno questa nostra iniziativa». La fondazione Angelo Vassallo ha voluto negli anni continuare quello che il sindaco pescatore aveva costruito prima di essere ucciso dalla pistola di un killer ancora non noto alla legge. «Il terzo motivo – continua Dario Vassallo – nasce dall’intima convinzione di dover lottare contro chi ha avversato l’operato amministrativo di Angelo solo per trarre vantaggi personali a scapito della legalità ed evitare la possibilità che se ne sfrutti il nome per trarne eventuali benefici politici. La Fondazione – conclude – fa presente fin d’ora che, ove riconosciuto, il risarcimento del danno, se possibile, verrà interamente devoluto al Fondo Unico della Giustizia, del Ministero di Grazia e Giustizia, e solleciterà il Ministro Orlando al fine di portare a termine la realizzazione della strada provinciale 108 Casalvelino – Celso. Anche questo è un atto dovuto nei confronti di un uomo che ha dato la propria vita per questo Paese».

Le tappe dell’inchiesta Ci sono una serie di notizie utili per poter comprendere al meglio i fatti e le ragioni che hanno condotto la fondazione verso questa decisione. Angelo Vassallo ha presentato la prima denuncia il 2 dicembre del 2008. La seconda a distanza di meno di due mesi, il 22 gennaio del 2009. E così a seguire tutte durante lo stesso anno. Il 10 marzo ne arriva un’altra, poi il 31 dello stesso mese. A maggio, nel dodicesimo giorno, Vassallo presenta la quinta denuncia alla procura. Le ultime due, sesta e settima, arrivano il 28 luglio e il 25 settembre del 2009. Il 16 novembre 2009 la Provincia di Salerno nomina una commissione di Verifica; giugno 2010: la Commissione termina i lavori e alla fine dello stesso mese la commissione si esprime. Il 16 luglio la procura apre una inchiesta e sei giorni più tardi davanti ai pm si siede Angelo Vassallo. Lui parla, gli inquirenti lo ascoltano. Il 16 novembre 2009, con decreto del presidente della Provincia, viene nominata una commissione di esperti per la verifica della regolarità degli appalti pubblici, tra le procedure selezionate vi era anche quella attinente alla sistemazione della strada Casalvelino-Celso. La commissione nel mese di giugno 2010 terminati i lavori, con riferimento all’appalto de quo, nel verbale del 29 giugno 2010, si esprime così: «[…] La variante è illegittima in quanto trattasi di variante sostanziale e pertanto non poteva essere approvata con determina dirigenziale» e ancora «nel sopralluogo del 13/05/2010 la commissione ha avuto modo di osservare una evidente discrepanza tra il quantum pagato e il quantum eseguito. Il sospetto che le opere che dovevano essere eseguite non sono state realizzate». E’ il 16 luglio 2010, a seguito della denuncia inoltrata da Marcello Feola, neo assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Salerno, la procura della Repubblica di Salerno dava inizio a specifiche indagini iniziate con l’audizione di Angelo Vassallo. Il 22 luglio, sempre del 2010, Vassallo dice ai pm: «Da quanto risulta dallo stesso documento relativo allo stato di avanzamento presumo che almeno fino alla data del 21/11/2006, non ci fossero imprese subappaltatrici». L’allora primo cittadino di Pollica continua: «Non sono a conoscenza dei costi sostenuti dalla Provincia di Salerno, ciò che sono riuscito ad ottenere dopo tante diffide , è solo una copia dello stato di avanzamento dei lavori. Tra i documenti che mi hanno consegnato si evince chiaramente che la massicciata stradale per un importo totale di 200 mila euro non è stata mai realizzata. Vedasi voce 5 e 6 dello stato di avanzamento dei lavori. L’esecuzione dei lavori – continua convinto Vassallo – era di competenza dell’amministrazione della Provincia di Salerno, in quanto trattasi di strada provinciale ed attualmente sono fermi da molto tempo senza che sia stato rispettato il ‘crono programma’ dei lavori. Difatti la sistemazione e messa in sicurezza del piano viabile della Casalvelino-Celso, non è stata mai realizzata. Ho seguito i lavori periodicamente e sono consistiti solo ed esclusivamente nell’allargamento della vecchia sede stradale. In sostanza sono state effettuate solo opere di sbancamento». La testimonianze del sindaco-pescatore si conclude così: «Posso aggiungere che l’attuale assessore ai Lavori Pubblici, mi ha riferito che l’indagine interna promossa per la strada Celso – Casalvelino, ha portato ad accertare ( e confermare) che la massicciata di fatto non è stata mai realizzata».

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