Guido Maria Grillo al Draft per un live «nient’altro che rock e canzone d’autore»

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Guido Maria Grillo al Draft per un live «nient’altro che rock e canzone d’autore»

Sul palco del Draft per il secondo appuntamento del 2017 con la musica dal vivo, uno degli artisti di punta del panorama musicale cilentano e nazionale: Guido Maria Grillo. Musicista e artista a tutto tondo, Guido vanta un curriculum di tutto rispetto. Dopo gli esordi con i Madeira, da adolescente, passa all’attività solista nel 2009, pubblicando due album ‘Guido Maria Grillo’ e ‘Non è quasi mai quello che appare’. Partecipa al Premio Tenco e collabora attivamente con Cristiano Godano, Paolo Benvegnù e Giancarlo Onorato(nel progetto EX-live). Arriva per 4 anni di fila alla fase pre-finale del Festival di Sanremo, esperienza che gli apre la strada alla pubblicazione del singolo “Così sia” per Warner Music. Il suo progetto più recente è #Torinochiama, insieme ad alcuni artisti della scena torinese quali Levante, Bianco, Daniele Celona, Cecilia, Carlot-ta e Marco Notari. Sarà in concerto al Draft a Vallo della Lucania giovedì 12 gennaio.

Guido, prima di tutto presentati ai nostri lettori.
Canto da sempre ed ascolto musica con voracità sin dall’infanzia. Per me è, innanzitutto, emozione, catarsi, coinvolgimento totale. Poi ho iniziato a scriverla da adolescente e non ho più smesso. Sono inquieto, apolide, insaziabile, tendenzialmente malinconico. Sono affascinato dalla conoscenza e dal nuovo, dal pensiero di grandi uomini e donne, mai passatista, curioso e amante della verità, della giustizia e del bello. Mi sembra una discreta sintesi…

Una vita in musica, la tua, sin da ragazzino con i Madeira: parlaci dei tuoi esordi e di come hanno poi segnato la tua carriera solista
Ho sempre cantato, come dicevo, ma non mi aveva mai neanche sfiorato l’idea di formare una band. Poi, al liceo, il mio nuovo compagno di banco mi propose di suonare insieme, di creare un gruppo e tutto iniziò. Passo dopo passo, ci trovammo a suonare sul serio, come una vera band, Madeira, appunto. Per anni, quel gruppo è stato casa e famiglia, svago, diletto, passione, sudore, fino allo scioglimento ed alla naturale prosecuzione da solista.

Fra i tuoi tanti traguardi importanti c’è di sicuro la collaborazione con Godano e con il progetto EX-live (insieme a Benvegnù e Onorato): parlaci del tuo legame con il leader dei Marlene Kuntz e magari dacci anche qualche accenno relativo al progetto EX-live.
Ex-live è nato da un’idea di Onorato, con il quale già suonavo da un paio di anni. E’ stata una formidabile esperienza formativa e creativa, di condivisione e crescita. 3 anni di tour, in giro per l’Italia, in alcuni dei più prestigiosi club, in teatri e festival, con Paolo Benvegnù e Cristiano Godano. La stima reciproca è diventata amicizia, condivisione e sostegno. Dal punto di vista professionale, sono stati gli anni più importanti della mia vita, senza dubbio. Sulla scorta di ciò, poi, ho avuto il piacere di aprire diverse date dei Marlene Kuntz.

Parlaci invece ora della tua partecipazione al Premio Tenco.
Nel 2011 fui invitato a scegliere una canzone di Tenco per partecipare alla compilation, a lui dedicata, prodotta da Lilium/Club Tenco. Scelsi una canzone meravigliosa, non sua ma solo da lui interpretata, rara e sublime, “Più m’innamoro di te e meno tu mi ami”. Fui, quindi, ospite al Premio Tenco dello stesso anno, al Teatro Ariston di Sanremo. Altra esperienza da incorniciare, ricca di incontri, conoscenze e soddisfazioni.

Hai partecipato per 4 anni di fila (arrivando sempre nelle fasi pre-finali) al Festival di Sanremo: cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
La consapevolezza che avrei avuto una visibilità enorme, all’interno di un meccanismo gigantesco, esattamente al confine tra il paese dei balocchi ed il tritacarne. Avrei potuto farne parte, ci sono andato davvero vicino, soprattutto nelle due edizioni in cui sono stato presentato da Warner Music. Sarei potuto diventare saltimbanco, signore dei giochi o carne da macello, sono rimasto quello che ero, ma con qualche consapevolezza in più. Non è certamente il mio palco ideale ma, ahimè, in Italia resta poco altro, la musica indipendente è in grossa difficoltà, il mercato discografico è asservito alla tv ed ai talent, è una questione complessa ed anche un po’ dolorosa…

L’ultima tua esperienza è #Torinochiama: ce ne vuoi parlare?
E’ una novità, frutto di un incontro avuto all’inizio del 2016, durante lo scorso tour. Mi trovavo proprio a Torino e sono stato travolto dalla vitalità, dall’energia e dall’entusiasmo dei ragazzi di The Goodness Factory, realtà virtuosa in ambito di musica indipendente. Da quel momento, Torino è diventata riferimento e approdo. Oggi collaboriamo e tentiamo di portare avanti, con passione e progettualità, un’idea di musica, prima ancora che un disco o un tour. 

Il 12 gennaio suonerai al Draft di Vallo della Lucania: cosa deve aspettarsi il pubblico dal tuo live?
Energia ed emotività, canzoni suonate e cantate con la sincerità e la serietà di chi crede nella bontà di quello che fa. Nient’altro che rock e canzone d’autore.

Progetti attuali e futuri?
Non è facile progettare in un contesto come quello attuale. Le difficoltà, per chi non si sollazza su media e “non luoghi” di largo consumo, sono ingenti e quotidiane. Ciò che ci muove, mi ripeto, è la passione e l’amore incondizionato per quel che facciamo, senza se e senza ma. Dunque, gli obiettivi non cambiano e non subiscono la fatale attrazione delle mode: suonare, produrre, creare, incontrare più gente possibile, conquistare nuovo pubblico e nuove città. Usciranno, nelle prossime settimane, canzoni contenute in un Ep dal titolo “Torino chiama”, frutto di incontri con alcuni dei più interessanti artisti della scena torinese, anticipato da una collaborazione con Levante. Prima o poi arriverà un nuovo disco, quando ogni cosa sarà al suo posto e sarò pienamente convinto di quel che avrò concepito. Viviamo tempi in cui c’è bisogno di cose stra-ordinarie per elevarsi dall’anonimo, dunque attenderemo di avere qualcosa di stra-ordinario.

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