Il New York Times celebra la lentezza e i segreti del Cilento

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Il New York Times celebra la lentezza e i segreti del Cilento

Il New York Times dedica un intrigante articolo al suggestivo paesaggio del Cilento, con il titolo evocativo “Cinematic, undiscovered Cilento” (Cilento cinematografico, da scoprire). Nina Burleigh, autrice del reportage, esprime un appassionato elogio per questa parte meno nota della provincia di Salerno, descrivendo un luogo che offre non solo sole e mare, ma anche rovine greche, natura incontaminata, leggende affascinanti e santuari religiosi medievali.

Burleigh racconta la sua esperienza da una piazza a Castellabate, ammirando il panorama che si estende dal cielo al Mar Mediterraneo, ricoprendo la costa da Salerno al golfo di Policastro. La città, incorniciata da vigneti e montagne verdi, ha una storia che affonda le radici nell’epoca di Gioacchino Murat, re di Napoli, che si impressionò così tanto dalla bellezza del luogo da pronunciare la celebre frase “Qui no si muore”, successivamente immortalata nel film “Benvenuti al Sud”. Burleigh sottolinea ironicamente che, sebbene la gente muoia anche nel Cilento, la sua fama di lunga vita è dovuta alla dieta mediterranea, originata in questa regione.

La giornalista racconta poi la sua avventura esplorativa nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, partendo da Acciaroli. La primavera scorsa, con poche persone presenti e la natura in pieno vigore, ha avuto l’opportunità di immergersi completamente nell’atmosfera unica del luogo. Attraversando la Via di Bacco e Cerere, ha sperimentato la sensazione di trovarsi in un film, con panorami mozzafiato e paesaggi mozzafiato.

Burleigh conclude sottolineando che, nonostante la sua bellezza, il Cilento rimane un segreto ben custodito, meno conosciuto a livello internazionale rispetto ad altre destinazioni turistiche italiane più famose e costose. Tuttavia, offre lo stesso fascino e la stessa bellezza, insieme a un’autentica esperienza italiana a una frazione del costo.

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