María Corina Machado, simbolo della libertà venezuelana, vince il Nobel per la Pace 2025
| di Luigi Martino
È María Corina Machado la vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2025, riconoscimento che il Comitato norvegese ha assegnato alla leader dell’opposizione venezuelana “per il suo instancabile impegno nella difesa dei diritti democratici del popolo del Venezuela e per il coraggio dimostrato nel promuovere una transizione pacifica dalla dittatura alla democrazia”.
Ingegnere, politica e attivista per i diritti umani, Machado è da anni una delle voci più influenti contro il regime di Nicolás Maduro. La sua vittoria rappresenta non solo un traguardo personale, ma anche un segnale di speranza per milioni di venezuelani costretti a emigrare a causa della crisi politica e umanitaria che ha colpito il Paese.
«María Corina Machado è una paladina della pace, una donna che ha mantenuto accesa la fiamma della democrazia in un’epoca di oscurità crescente», si legge nella motivazione ufficiale del Comitato. «È stata una figura chiave nel ricompattare un’opposizione un tempo divisa, unendo il Paese nella richiesta di elezioni libere e di un governo rappresentativo».
La sua storia è particolarmente sentita anche nel Cilento, dove risiedono numerose comunità di origine venezuelana, in particolare a Moio della Civitella e Camerota. In questi paesi, negli ultimi anni, si sono svolte manifestazioni e fiaccolate di solidarietà per il popolo venezuelano e contro la dittatura di Maduro. La notizia del Nobel è stata accolta con entusiasmo e commozione da molti cilentani con radici in Sud America, che hanno visto in Machado un simbolo di libertà e di riscatto.
BREAKING NEWS
— The Nobel Prize (@NobelPrize) October 10, 2025
The Norwegian Nobel Committee has decided to award the 2025 #NobelPeacePrize to Maria Corina Machado for her tireless work promoting democratic rights for the people of Venezuela and for her struggle to achieve a just and peaceful transition from dictatorship to… pic.twitter.com/Zgth8KNJk9
Il premio, che sarà consegnato il prossimo 10 dicembre, anniversario della morte di Alfred Nobel, consiste in una medaglia d’oro, un diploma e un assegno da 11 milioni di corone svedesi (circa 930mila euro). Quest’anno erano 338 i candidati in corsa, tra singoli e organizzazioni, tra cui spiccavano anche nomi noti come Greta Thunberg, Yulia Navalnaya e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Per il Venezuela e per le sue comunità sparse nel mondo, il riconoscimento a María Corina Machado non è soltanto un premio individuale, ma il simbolo di una lotta collettiva che continua. Un messaggio potente che, da Oslo, attraversa l’Atlantico e arriva fino alle colline del Cilento, dove tanti cittadini con il cuore diviso tra due Paesi tornano a credere nella parola democrazia.
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