«Lettera agli ignoranti»: un cittadino di Camerota contro chi ha vietato il gioco ai bambini

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«Lettera agli ignoranti»: un cittadino di Camerota contro chi ha vietato il gioco ai bambini

Giunge in redazione una lettera che denuncia il tentativo di circoscrivere un’area dove giocano i bambini apponendo il cartello indicante una spiaggia «inesistente», chiamata «Il silenzio cantatore». Chi scrive parla di «Silenzio in-cantatore»

Lettera agli ignoranti

Una mattina mi sono alzato e sulla locandina del giornale cartaceo della città ho letto del “divieto assoluto di gioco del calcio sulla ‘Spiaggia del Silenzio Cantatore’”.

In tanti si son domandati: “ma qual’è sta’ spiaggia del Silenzio Cantatore? E dove si trova una simile silente spiaggia?”

Agli increduli astanti ho spiegato che qualcuno, un uomo potente assai e certamente di cultura superiore e sciente di cose che i comuni mortali non sanno, dovendo dare un nome ad un angolo incantato del paradiso nostrano,  dove “deve regnare” il silenzio assoluto, abbia evidentemente pensato di chiamare quel sito acciocché se ne conservasse nei secoli il ricordo della sua cultura la “Spiaggia  Silenzio Cantatore” in ricordo del  povero  cristo  di Libero Bovio.

Chi era costui?

Libero  Bovio, giornalista, scrittore, drammaturgo, ecc., compose la canzone in dialetto napoletano “Silenzio Cantatore”, poi  musicata da Gaetano Lama, che altro non è che la canzone che ha per ritornello le  parole :”Marì  dint’o silenzio …”.

Un ardito ha osato domandare cosa c’entrasse questo con la spiaggia.

C’entra, c’entra. C’entra due volte.

La prima è che si racconta che Libero Bovio, ospite della famiglia Mariosa, già di Castellammare di Stabia, nella Villa di famiglia sulla Punta della nostra Marina, ammirando da Villa Mariosa l’incantevole paesaggio che volgeva a mezzogiorno, abbia tratto l’ispirazione per la canzone, che, nella sua   originaria stesura, pare non  fosse  “Marì” per  Maria ma più semplicemente  <<Marina  dint’o silenzio>>.

Ebbene, il nostro uomo di somma cultura, pare abbia fatto trapelare agli intimi che Libero Bovio in verità  ammirasse non una spiaggia, perché  inesistente, ma parte della scogliera, più precisamente quella parte di scogliera dove un tempo, relativamente recente, sorgeva il tempio alle  brutture umane (ossia…il depuratore), ma anche, in tempi più lontani, ai tempi cioè di Libero Bovio, una delle “carcare” della nostra Marina: chi ha una certa età ha memoria della “carcara” circolare che si incontrava per  raggiungere le “macinelle” ai tempi ormai lontani per il lavaggio della lana nella limpida acqua sorgiva che la caratterizza ancora oggi o per mettere a  mollo l’erba spartana per la produzione dei “libbani”.

Ebbene, in questo piccolo, anzi minuscolo sito, da breve tempo ripulito dall’immondizia che vi imperava a dispetto degli uomini potenti, da poco recintato e reso agibile per merito di operai della Comunità Montana e di qualche volenteroso privato, vi andavano a giocare nelle ore tardo pomeridiane e serali alcuni bambini dai 7 ai 10 anni: qui l’uomo potente ha voluto dare e ha dato mostra dell’immaginifica e virulenta espressione del suo potere ah! forza dei potenti con i deboli! Facendo apporre nottetempo, a  mo’  dei ladri, un cartello recante :”Divieto assoluto di giocare a calcio, andar di bicicletta e moto”.

Un pover’uomo della strada ha avuto modo di leggere e in modo del tutto spontaneo dal petto gli è uscito una fragorosa pernacchia !

Ma un dubbio mi assale, sapendo, come so, che a pensar male si fa peccato grave ma il più delle volte ci si azzecca : vuoi vedere che venendo, per caso, a conoscenza di una certa legge che consentirebbe la cessione delle “spiagge”   hanno predisposto e finalizzato la creazione di una  inesistente spiaggia  per poi <<pensare>> di cederla ?

Quale nome, dunque, migliore che chiamarla <<Silenzio in-cantatore?>>.

Che nessuno tocchi gli innocenti !

Grazie.

Marina di Camerota, lì  19.05.2011                                          Un  padre

                                                                                           Adolfo D. Scarano

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