Caso Salernitana: impresa vs passione, è tutta lì la questione!

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Caso Salernitana: impresa vs passione, è tutta lì la questione!

Eran 150, eran giovan e forti e muoiono per la Salernitana.

La venuta di Lotito, co-presidente del Salerno Calcio nella citta’ capoluogo, e’ stato oggetto di attenzione da parte di chi, ancora una volta ci ha messo il cuore e l’emozione a scaldare l’ucola per pronunciare le vere parole di identificazione dell’unica realta’ sportiva cittadina:marchio, cuore e denominazione scaldate dal colore, quello granata, che fa bollire il sangue nell’ennesimo giorno per la storia.

Eran 150, con sciarpa al collo e vessillo granata che fa da collante ad una pluralita’  di anime per  un’unica esortazione:”Ne’ presidenti, ne’ calciatori, noi rivogliamo i nostri colori”. Proprio cosi’,  alla faccia del progetto, dei calciatori che vanno e che vengono, questa gente come la propria citta’, si differenzia da chi ha preso a calci la storia, miniminizzandola con il cavalluccio a dondolo,  cullandosi su di un’immagine sacra che stride con il calcio, mischiando il sacro ed il profano, su di un rettangolo verde in cui “il vaffa” si spreca all’indirizzo dell’avversario.

Eran 150 che non si accontentano del progetto, delle giocate del singolo, consapevoli che da generazioni, fino a prova contraria, il blaugrana non e’ mai stato e mai sara’ un toccasana.

Bisognerebbe esser daltonici per vedere in quei colori orribili, qualcosa che minimante riguardi sua Maesta’ la Salernitana:a presa visione, lo stomaco si contorce, gli occhi si chiudono dalla vergogna come gli schiavi che nel mito della caverna, abituati a stare al buio, quando vedono la luce del sole, addirittura ne sono infastiditi.

Ebbene, quel barlume di luce, di speranza, derivante dalle azioni perpetuate dalla Curatela Fallimentare della Salernitana Calcio 1919, e’ stato subito spento.

Non c’e’ spazio per tentarle tutte, il rischio d’impresa non vale la passione: Salerno  e’ ugualmente  una miniera d’oro, con o senza cavalluccio, con o senza il granata.

L’impresa ha delle ragioni che sono diverse da quelle del cuore, e’ vero, ma un minimo di sensibilita’, di apertura mentale verso l’unico desiderio espresso, sarebbe stato d’obbligo.

In due ore e mezza il patron del Salerno Calcio, bacchettando tutti, ha chiesto unita’ e compattezza per raggiungere un obiettivo che a nostro avviso non e’ mai stato messo in discussione, a partire dall’iscrizione del Salerno nel Girone G, tra i piu’ scarsi della quinta serie. Il problema di fondo e’ tutto li’, nella parvenza: il Salerno Calcio al momento e’ un’entita’ astratta che gioca all’Arechi e come tale non attira, non raccoglie consensi, non trasporta. La Curatela fallimentare aveva in qualche modo fatto entrare la luce nella caverna, quella stessa che dovra’ tornare a far splendere la vera Salernitana,  con o senza il passaggio di testimone.

Il dubbio, a questo punto nasce spontaneo:ci fosse stato un imprenditore poco facoltoso al posto di Lotito, in sella al Salerno, la questione cavalluccio sarebbe stata ugualmente subordinata al conseguimento dei risultati?

Chi rispondera’ affermativamente, mente sapendo di mentire…

Fonte: www.vocesport.com

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