La situazione di criticità che si è venuta a creare nel mio comune, Montecorice, per la presenza esasperante e distruttiva degli “amici” cinghiali

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La situazione di criticità che si è venuta a creare nel mio comune, Montecorice, per la presenza esasperante e distruttiva degli “amici” cinghiali

Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

“Questa è la lettera che ho inviato al presidente del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Amilcare Troiano, e p.c. al presidente della Provincia, Edmondo Cirielli.
La situazione di criticità che si è venuta a creare nel mio comune, Montecorice, per la presenza esasperante e distruttiva degli “amici” cinghiali.
Sigg. Presidenti, chi Vi scrive è un cittadino che vive in provincia di Torino, ma che è nato, ogni anno torna e conta di tornare in maniera definitiva a Ortodonico, una frazione del comune di Montecorice, una ridente borgata collinare, a poca distanza dal mare di Agnone, ma anche prospiciente alle pendici del monte Stella, una zona che è entrata a far parte del parco nazionale del Cilento, e che come tale ha i suoi limiti dati dal fatto di appartenere a un così importante Ente, e anche i suoi “grattacapi”.
Un tempo le campagne che collegano i vari paesi del comune e dei comuni limitrofi erano pressoché tutte coltivate, e vi
prolificavano frutti ed alberi di ogni genere, per cui gli animali selvatici che vivevano nelle macchie e boschi vicini potevano trovare di che cibarsi, e di conseguenza potevano convivere tranquillamente con le altre creature che ivi abitavano. Poi le campagne si svuotarono celermente, e le piante da frutto furono in breve soppiantate da cespugli e rovi, e per gli animali selvatici, specialmente di grossa taglia, quali i cinghiali, che nel frattempo diventavano specie “protetta”, cominciarono a scarseggiare gli alimenti di prima necessità, ed ecco allora che essi intrapresero gli “assalti” agli orti vicini al paese, ed eccoci alfine alla conclusione di questa prefazione: coloro che hanno la ventura di avere un orto fuori dalle mura, o comunque non recintato in maniera robusta, anche in paese, devono dire addio ai prodotti del loro
lavoro, perché questi simpatici porcidi hanno pensato bene di sfamarsi alla faccia dei nostri ortolani, incuranti degli sbarramenti improvvisati (vecchie reti, porte in disuso o reti di recinzioni), poiché, come dice il conte Ugolino, “più che il dolor potè il digiuno”, e la fame fa sì che i cinghiali sfondano tutti gli ostacoli che trovano,  e mangiano e rovinano il lavoro di mesi, lasciando ai nostri coltivatori l’amara sorpresa di trovare tutto il proprio orticello scavato come da un trattore, e ricordare le proprie pianticelle com’erano belle e cresciute!!!!
Noi non vogliamo essere categoricamente nemici dei cinghiali, ma vogliamo che la gente possa vivere in tranquillità, e continuare a coltivare il proprio orticello, spesso attendiamo l’età della pensione per dedicarci a quel fazzoletto di terra che potrà darci qualche piccola soddisfazione, perciò chiediamo che continui a esserci la naturale selezione che un tempo permetteva una vita normale a tutti, persone e animali, e allora non possiamo esimerci dal chiedere di dare la possibilità, una tantum, ai pochi cacciatori che vivono nelle nostre zone, di fare quella selezione che diversamente non potrà esserci, perché tutti sappiamo con quale celerità questi quadrupedi si moltiplicano, e manca obiettivamente la possibilità che trovino nei boschi di che sfamarsi, e se anche fare una passeggiata serale ai limiti del paese deve diventare una chimera, perché è subentrata la paura e la fobia delle frotte di cinghiali che ormai sono di casa per le vie del paese, non possiamo considerarla una normale prassi, “convivere” coi cinghiali va bene, ma “non vivere” non mi pare proprio la migliore delle aspettative per chi ama e vuole vivere il proprio paese.
Mi attendo da Voi un pronto e tempestivo intervento, una risposta a questa domanda che arriva da uno che vive lontano, ma riflette lo stato d’animo di chi giorno per giorno deve fare i conti con qualche amara sorpresa, data dai nostri bravi “cinghia lotti”. Non chiedo niente di strano, solo una soluzione a questo problema, non importa quale che sia, ma almeno che possa tornare nelle persone la voglia e lo spirito per coltivare il proprio orticello, e soprattutto di poter almeno fare una passeggiata serale in tranquillità.

Nel ringraziare vivamente, resto in attesa di un Vs cortese riscontro.

Orbassano,  18/07/2011                                               Domenico Funicello

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