Ecomostro di Montecorice, Codacons: «Non daremo tregua fino a quando gli immobili non verranno abbattuti»

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Ecomostro di Montecorice, Codacons: «Non daremo tregua fino a quando gli immobili non verranno abbattuti»

Una storia lunga quasi trent’anni quella di alcuni manufatti abusivi realizzati alle Ripe Rosse, nel comune di Montecorice, sulla quale si è pronunciata la sesta sezione del consiglio di stato con la sentenza emessa lo scorso 20 dicembre

Dopo una lunga battaglia, gli ecomostri sulle colline delle Ripe Rosse dovranno essere demoliti. 41 pagine per mettere la parola fine su una vicenda che sembrava destinata a non vedere una via d’uscita. Il consiglio di stato ha respinto gli appelli del proprietario dei quattro grandi scheletri di cemento.

«Gli ordini di demolizione sono rimasti inevasi per decenni – spiega in una nota il Codacons Campania – così processi penali e amministrativi sembravano destinati a produrre voluminosi faldoni pieni di carte inconcludenti. Soltanto la Soprintendenza di Salerno è rimasta in prima linea per ottenere il ripristino dei luoghi. Così da 7 anni abbiamo iniziato ad occuparci della vicenda avviando un’intensa attività di denuncia volta a scoperchiare un sistema non più tollerabile: da un canto l’iter per la demolizione era completato, dall’altro, tuttavia, si lasciava che le carte, che disponevano il ripristino di luoghi violentati dal cemento, ingiallissero nei cassetti».

«Si chiude una partita durata più di venti anni – sostengono gli avvocati del Codacons, Pierluigi Morena e Raffaella D’Angelo – la sentenza del Consiglio di Stato ribadisce quanto importante sia stato l’impegno del Codacons per l’affermazione della legalità. A questo punto non daremo tregua fino a quando i quattro ecomostri non verranno buttati giù».

 

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