Marina di Camerota, don Luigi Merola: «Attenti! La camorra ha interessi nel Cilento» (FOTO)

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Marina di Camerota, don Luigi Merola: «Attenti! La camorra ha interessi nel Cilento» (FOTO)

Marina di Camerota ha ospitato don Luigi Merola, il prete anticamorra napoletano che ha presentato il suo secondo libro intitolato “I bambini di Napoli”. Don Luigi porta avanti da anni la sua fondazione “’A voce d’è creature” che ha sede in una villa sottratta alla camorra. Al suo interno decine di bambini giocano e imparano cosa è più giusto in una città difficile come Napoli. Don Luigi dal 2007 vive perennemente scortato, per lui quegli uomini «sono angeli sulla terra».

All’incontro che si è tenuto a Marina di Camerota, nello storico ristorante “Da Valentone”, hanno preso parte: Pierpaolo Guzzo, presidente Lions Club Camerota Enea Cilento, Giulio Pini, della direzione investigativa antimafia di Salerno, Gianfranco Valiante, presidente della commissione anticamorra della Campania, Sabrina Capozzolo, deputato alla Camera, Vincenzo Rubano, giornalista, Carmelo Stanziola, sindaco di Centola e logicamente don Luigi Merola.

Don Luigi durante la presentazione del libro ha invitato i ragazzi di Marina di Camerota ad andare a visitare la sede della sua associazione e soprattutto li ha pregati dicendo: «Ragazzi, siamo nel periodo della quaresima, non guardate Maria De Filippi per televisione altrimenti fate peccato mortale». Con la sua simpatia è passato dallo spettacolo alla politica: «A Napoli siamo sfortunati – afferma il prete – dopo dieci anni del sindaco Iervolino è arrivato De Magistris. Noi pregavamo San Gennaro che la Iervolino se ne andasse, anche se era brava, mi chiamava tutte le mattine però poi quando mi serviva qualcosa di utile per l’associazione spariva. De Magistris invece – continua don Luigi – ci ha inviato una cartella Tarsu da 12mila euro, ma forse si è dimenticato che la villa era della camorra, loro i soldi li avevano, ora è stata destinata ad uso sociale, noi non facciamo lucro».

Noi del giornale del Cilento abbiamo avvicinato don Luigi per porgli alcune domande:

Don Luigi, dopo la morte di Angelo Vassallo lei crede che il Cilento è un territorio vergine dal punto di vista camorristico? Oppure già sono impiantate organizzazioni criminali sul nostro territorio?

Il Cilento è ben protetto dalla Magistratura che sta facendo bene il proprio corso insieme alle forze dell’ordine. Penso che la camorra se da lontano ha avuto l’interesse ad investire un poco a Castellabate con il clan Nuvoletta sappiamo bene quale fu la risposta dello Stato che ha confiscato il villaggio che aveva costruito. Dunque ci sono degli interessi, ma c’è anche una buona vaccinazione e stasera qui attraverso la presentazione del libro abbiamo trasmesso le energie positive ai ragazzi in modo da essere le sentinelle di questo territorio. Bisogna stare sempre attenti e non abbassare mai la guardia.

Quanto può fare la chiesa da questo punto di vista e che contributo può dare un prete nelle realtà piccole e talvolta abbandonate come il Cilento?

Il prete ha un ruolo fondamentale e può fare molto. Il parrocco qui dovrebbe tenere la parrocchia aperta dalla mattina fino a tarda sera, dovrebbe creare associazionismo ed uscire in strada per parlare con i giovani, far riflettere chi non studia e non lavora.

Quale è stato il momento più difficile nella sua lotta contro la camorra?

Finchè il nemico si chiama camorra lo possiamo combattere perchè lo vediamo, ma quando ti remano contro famiglia, chiesa e le persone che hai intorno è difficile capire chi è la mela marcia. Quando il nemico è invisibile la lotta diventa molto dura.

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