Un nuovo appuntamento con i cineforum gratuiti di Labo31 a Sapri, presso il centro polifunzionale Cesarino.
Questa volta, il 17 marzo alle ore 17:45, tocca alla pellicola del 2009 “Viola di mare”, diretta da Donatella Maiorca.
Un’isola intorno alla  Sicilia, seconda metà dell’800. Angela e Sara crescono insieme ma le  loro infanzie sono difficili: la prima subisce i soprusi di un genitore  violento; la seconda perde il padre in guerra, mentre la guerra la  strapperà all’amica e alla sua terra. Al suo ritorno, Angela si innamora  di Sara e inizia il suo ostinato corteggiamento, da cui nascerà una  relazione che, con il suo sviluppo inusuale, intaccherà riti millenari.
 Viola di mare è il secondo film di Donatella Maiorca. Per il ritorno al  cinema dopo tanta tv sceglie una storia difficile per il periodo  storico che sta vivendo il nostro Paese: tratto dal romanzo “Minchia di  Re” di Giacomo Pilati, racconta di due donne che si amano e, in qualche  modo, spezzano le ritualità di una terra sempre uguale a se stessa.  Angela e Sara, piegando ai propri scopi quei modelli consolidati,  realizzano il loro sogno d’amore: grazie al potere del padre violento e  al senso di colpa di un prete, Angela diventa Angelo. 
 Qui la  Maiorca intraprende un sentiero imprevisto. Assaggiando la libertà degli  uomini Angela rischia di esserne travolta e, suo malgrado, di diventare  come il genitore che odia. Inutile negare o trascurare l’impatto che un  film come Viola di mare può avere: due donne che vivono in Sicilia, ma  potrebbero essere in qualsiasi altra regione d’Italia; è il XIX secolo  ma, anche grazie alla colonna sonora di Gianna Nannini, potrebbero  essere i nostri tempi; insomma, un luogo e un tempo in cui il continuo  conflitto tra tradizione e modernità è trasposto nelle scene di  violenza, un modo di comunicare che sembra improntare una terra  spigolosa e dura come le sue rocce. 
 Solide le interpretazioni: la  Solarino algida e mascolina, la Ragonese sempre più brava e un  Fantastichini sempre al livello dei suoi altissimi standard.
   


