Caso Mastrogiovanni, “La banalità del male: una storia di tortura e vendetta mascherata da scienza”: concluso il dibattito pubblico a Jesi

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Caso Mastrogiovanni, “La banalità del male: una storia di tortura e vendetta mascherata da scienza”: concluso il dibattito pubblico a Jesi

Conclusa sabato con successo del pubblico presente l’iniziativa pubblica promossa dal ‘Centro Studi Libertari’ di Jesi, in provincia di Ancona, sul tema “La banalità del male: una storia di tortura e vendetta mascherata da scienza”.

A raccontare la vicenda di Franco Mastrogiovanni, morto dopo 83 ore di contenzione nel reparto pischiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania, Giuseppe Galzerano, membro del ‘Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni’ che ha informato il pubblico della vicenda (iniziata e connessa all’inizio degli anni 70 con quella di Giovanni Marini a Salerno) e conclusasi con l’assassinio del “maestro più alto del mondo”.

Cinquanta i presenti, diversi gli interventi che si sono susseguiti al dibattito che si è incentrato sulla contenzione fisica, in psichiatria e non, e sul TSO.

L’iniziativa si è posta gli obiettivi di far chiarezza sul caso, “ennesimo esempio di violenza istituzionale su di un libero cittadino” e di sollevare la questione importante attorno alla pratica della contenzione fisica in psichiatria, e del TSO in particolare, che qualcuno vorrebbe potenziato e prolungato, permettendo nei fatti un ritorno alla barbarie dei manicomi che governava prima della legge Basaglia.

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