Castellabate, caso Niglio: era un pescatore sposato con due figli. Oggi il matrimonio di uno dei due
| di Luigi Martino
Giuseppe Niglio, originario di Castellabate, è stato ucciso con 8 coltellate ieri pomeriggio, 23 maggio, davanti alla caserma dei carabinieri. A commettere il delitto un uomo di nazionalità tunisina: Moukhtar Rihai di 49 anni.
La violenza All’origine del delitto di Giuseppe Niglio vi sarebbe un tentativo di violenza sessuale nei confronti della figlia di Moukhtar Rihai. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Agropoli, Niglio questa mattina avrebbe fatto salire a bordo della propria auto la figlia 16enne del cittadino tunisino. Dopo essersi appartato in un luogo isolato nei pressi della diga dell’Alento avrebbe tentato di violentare la minorenne desistendo dall’intento a causa della violenta reazione di quest’ultima. Arrivata a scuola la ragazza ha chiamato i propri genitori che hanno accompagnato la figlia presso l’ospedale di Vallo della Lucania. All’interno del nosocomio è stata confermata la violenza sessuale e il padre a questo punto sarebbe tornato a Castellabate per farsi giustizia con le proprie mani.
L’incontro con Niglio Per strada, l’uomo tunisino, avrebbe incontrato Giuseppe Niglio e lo avrebbe aggredito colpendolo con 8 coltellate, l’ultima delle quali davanti al portone della stazione dei carabinieri di Santa Maria di Castellabate. Immediatamente bloccato dagli uomini delle forze dell’ordine, Moukhtar Rihai è stato condotto presso il carcere di Vallo della Lucania.
Il decesso Niglio, pescatore sposato con due figli è morto per le ferite ricevute durante il trasporto presso l’ospedale di Agropoli. La vittima era residente a Castellabate e proprio questa mattina, 24 maggio, avrebbe dovuto presenziare al matrimonio di uno dei figli.
©
©Riproduzione riservata
