Cilento, 18enne adescata in chat si ritrova in un’orgia su una barca: 40enne a processo

Pedofili, bulli e criminali sul web: sono circa 400 i salernitani caduti nell’inganno, di questi 150 sono minori. Questi i numeri dell’inchiesta, riportata oggi sul quotidiano La Città di Salerno, che analizza il fenomeno. I criminali si presentano con falsi profili, spesso di ragazzini, ma si tratta di adulti: una frase gentile per fare breccia e adescare la preda in chat. A cadere nella rete non solo minori ma anche adulti, per lo più tra i 30 e i 40 anni. Tra malcapitati anche una 18enne di Capaccio che si era invaghita, la scorsa estate, di un 40enne conosciuto in chat. Dopo qualche frequentazione, lei accetta l’invito a partecipare ad una gita in barca, che però si trasforma in un’orgia. Scatta il ricatto: l’uomo chiede soldi per non divulgare i filmati della serata, la ragazza si vede costretta a cedere oro e telefonino. Alla fine, però, decide di denunciare tutto alla polizia. Ora l’uomo è stato rinviato a giudizio per estorsione, ma la giovane ha scelto di non costituirsi parte civile. Altro dato inquietante: in Campania sono stati 292 i casi di furto d’identità digitale sui social network. Nel 2015, inoltre, 9 sono stati gli arresti per pedofilia online; 30 le denunce, 32 i siti monitorati, 38 le perquisizioni e 200 i siti web pedopornografici inseriti in black list. A Salerno opera una squadra di polizia giudiziaria attiva tutti i giorni nel dare la caccia a questi criminali. E proprio dagli investigatori viene lanciato un appello ai genitori che scoprono eventuali contatti sospetti dei figli a non cancellare le chat né chiudere il profilo del minore, ma a rivolgersi immediatamente alle forze dell’ordine. Per arginare il fenomeno, intanto, la polizia ha avviato un progetto di prevenzione, nelle scuole, per chiarire ai ragazzi i pericoli di internet, i rischi degli adescamenti in rete e evitare le conseguenze penali del bullismo.

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