La Pasqua della disperazione per i lavoratori Yele, nessun acconto

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La Pasqua della disperazione per i lavoratori Yele, nessun acconto

Nessun acconto delle mensilità arretrate è giunto nelle tasche dei lavoratori della Yele s.p.a.. Il presidente dimissionario della Yele, Marcello Ametrano, durante l’incontro di martedì 26 marzo a Vallo della Lucania con i lavoratori aveva lanciato una speranza ai lavoratori, «Ho fatto inviare una lettera a tutti i sindaci per anticipare la quota sulla differenziata per rendere possibile una Pasqua tranquilla ai dipendenti». Parole che non hanno avuto ripercussioni pratiche.

Esito diverso e beffardo per i lavoratori del Corisa 4 i quali hanno ricevuto 350 euro a discapito dei due mesi di mensilità promessi. Una quota che offende il lavoro e la dignità degli operai i quali sono stati costretti ad accettarli poiché alla canna del gas.

Una gestione del comparto rifiuti che sta mettendo in seria difficoltà centinaia di famiglie del Cilento.

I lavoratori aspettano ancora la riunione tra i sindaci del comprensorio promessa dal’assessore della provincia di Salerno Bellacosa durante l’incontro di martedì 26 marzo al teatro “La provvidenza”. Gli operai del settore rifiuti non staranno con le mani in mano e se non avranno risposte nell’immediato agiranno di loro iniziativa.

«In seguito alla riunione di martedi a Vallo della Lucania –  dichiara Valentino Feola, operaio Yele – siamo stati contattati da altri rappresentanti politici. Tutti dicono che sono vicini, ma il problema è capire se sono solo parole o vogliono fare veramente i fatti. L’importante che se vogliono fare qualcosa di buono, lo facciano nell’immediato perché ormai tutti noi non riusciremo più a controllarci considerando i gravi problemi economici che abbiamo. Ormai siamo giunti all’esasperazione ».

I lavoratori rimarcano il fatto che le problematiche sono da iscriversi nell’intera gestione del territorio cilentano: «Continuiamo a sostenere che questo è il momento che la politica si unisca per il bene del territorio, per non far si che sia sempre messo da parte. Si deve prendere un vero impegno, come lo fanno in campagna elettorale».

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