Agropoli, il consigliere Raffaele Pesce interroga il sindaco: «Serve un vero comandante della Polizia Municipale»
| di Redazione
Il consigliere comunale Raffaele Pesce ha presentato un’interrogazione al sindaco di Agropoli in merito alla gestione del Comando di Polizia Municipale, dopo la scadenza del contratto del Maggiore Antonio Rinaldi, avvenuta lo scorso 3 ottobre. Pesce contesta la decisione dell’amministrazione di affidare ad interim la responsabilità dell’Area 8 – Vigilanza e Polizia Locale al segretario comunale, Francesco Minardi.
Nell’atto, il consigliere evidenzia come il decreto sindacale specifichi che l’incarico conferito al segretario sia “limitato allo svolgimento di attività amministrative comportanti la sottoscrizione di atti a rilevanza interna ed esterna, non legati alle funzioni operative della polizia locale”. Una scelta che, secondo Pesce, “non potrebbe essere altrimenti” vista la normativa vigente e la giurisprudenza in materia, ma che pone un problema di opportunità amministrativa.
Il consigliere cita diverse sentenze del Consiglio di Stato e della Cassazione che, a suo dire, confermerebbero l’impossibilità di affidare ruoli di comando a soggetti esterni al Corpo di Polizia Locale, tranne che in casi eccezionali riguardanti piccoli Comuni. “Nei Comuni con assetti a dirigenza – si legge nell’interrogazione – il Comandante della Polizia Locale può essere solo un dirigente appartenente ai ruoli della Polizia Locale; la recente sentenza n. 5909/2025 lo ribadisce chiaramente.”
Pesce sottolinea inoltre che nel Corpo di Polizia Municipale di Agropoli “sono presenti ben tre ufficiali – Cauceglia, Napoliello e Astone – che potrebbero ricoprire, anche temporaneamente, l’incarico di comandante”. In particolare, il dott. Sergio Cauceglia, vicecomandante dal marzo 2025, “ha già svolto in passato le funzioni di comandante e dispone di tutti i titoli necessari”.
Il consigliere agropolese critica la scelta del sindaco anche sul piano organizzativo: “Trovo antieconomica e controproducente la convenzione di segreteria associata, che riduce la presenza del segretario generale al 34% del tempo lavorativo. Agropoli è una città complessa, non un piccolo Comune. Gravare il segretario di ulteriori responsabilità significa indebolire la macchina amministrativa”.
Pesce evidenzia inoltre che “il contratto dell’ultimo comandante prevedeva solo 12 ore settimanali”, segno – secondo lui – della volontà politica di non dotare la città di una guida stabile e a tempo pieno per la Polizia Municipale. “I problemi di sicurezza, viabilità, edilizia e commercio sono sotto gli occhi di tutti – scrive – ma questa amministrazione sembra considerare Agropoli non degna né bisognevole di un comandante a pieno titolo.”
In conclusione, l’esponente di opposizione definisce “irrispettoso” il metodo adottato dal Comune, secondo il quale “le funzioni operative vengono di fatto esercitate dal vicecomandante nominato dal precedente dirigente, ma senza il riconoscimento formale del ruolo”. “Agropoli ha bisogno di un comandante vero”, ribadisce Pesce, annunciando che chiederà chiarimenti ufficiali al sindaco nel prossimo consiglio comunale.
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