26 Ottobre 2025

Castellabate, sequestro a Cenito. Rainone: «Mai commesso abusi, ho agito sempre in buona fede»

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Castellabate, sequestro a Cenito. Rainone: «Mai commesso abusi, ho agito sempre in buona fede»

Dopo il sequestro dei due lotti di terreno in località Cenito, nel comune di Castellabate, disposto dal G.I.P. di Vallo della Lucania su richiesta della Procura, interviene Giuseppe Rainone, acquirente e proprietario degli immobili finiti al centro dell’indagine.

«Ritengo doveroso – dichiara Rainone – fornire alcune precisazioni a tutela della verità dei fatti e della mia posizione personale. Tra i soggetti indicati come indagati figurano anche i semplici acquirenti degli immobili, tra cui il sottoscritto, che non hanno mai effettuato né richiesto alcuna trasformazione, frazionamento o intervento edilizio sulle proprietà oggi oggetto di indagine».

L’uomo precisa di aver acquistato gli immobili «in fase di costruzione e consegnati solo alla completa ultimazione delle opere, sulla base di atti notarili validamente stipulati e corredati da autorizzazioni e titoli edilizi rilasciati dagli enti preposti».

Rainone sottolinea che «eventuali irregolarità avrebbero potuto essere contestate già all’epoca, circa otto anni fa, quando gli immobili furono costruiti e consegnati. Allora – aggiunge – gli uffici comunali e gli organi di vigilanza avrebbero potuto verificare la regolarità delle opere».

Secondo l’acquirente, tutta la documentazione è stata visionata e validata da tecnici e professionisti: «L’intera documentazione tecnica e urbanistica è stata esaminata da professionisti, notai e periti bancari, che ne hanno attestato la conformità ai fini delle compravendite e delle operazioni di mutuo».

Rainone respinge con fermezza qualsiasi ipotesi di responsabilità: «Qualora oggi venissero riscontrate presunte difformità, esse non possono in alcun modo essere attribuite agli acquirenti, che hanno agito in buona fede e nel pieno rispetto delle leggi vigenti, confidando nella validità e nella correttezza degli atti rilasciati dalle autorità pubbliche».

L’acquirente contesta inoltre la terminologia utilizzata in alcuni comunicati: «Nel comunicato si fa ripetutamente riferimento a una “struttura ricettiva”. Mi chiedo quale sia la struttura alla quale ci si riferisca, considerato che gli immobili oggetto di indagine sono appartamenti ad uso residenziale. L’unica struttura temporanea utilizzata a fini stagionali è stata smontata e rimossa ben prima della scadenza dei termini consentiti per la stagione estiva».

Infine, Rainone rivendica trasparenza e correttezza: «A differenza di chi ha redatto o diffuso tali articoli, io mi firmo con nome e cognome, poiché non ho nulla da nascondere, né ho mai commesso reati di lottizzazione, frazionamento o altro genere. Nella vita mi occupo di tutt’altro lavoro e agisco nella piena convinzione di aver sempre operato correttamente e nel rispetto delle regole».

«Proprio per questo motivo – conclude – mi presento apertamente e mi firmo, nel segno della trasparenza e della fiducia nella giustizia. Ribadisco la mia piena fiducia nella Magistratura, certo che la verità dei fatti sarà chiarita nelle sedi competenti. Nel frattempo auspico che l’informazione pubblica riporti le vicende in modo equilibrato e rispettoso del principio di presunzione di innocenza, evitando generalizzazioni o interpretazioni che possano danneggiare l’immagine e la reputazione di chi ha sempre agito in buona fede e nel rispetto delle norme».

Foto d’archivio

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