29 Ottobre 2025

Campania: imprese e fisco, le novità normative che cambiano il contesto regionale

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Campania: imprese e fisco, le novità normative che cambiano il contesto regionale

In un quadro nazionale già complesso per le imprese, la Campania negli ultimi mesi ha introdotto una serie di strumenti normativi e fiscali che possono cambiare il bilancio operazionale e le scelte strategiche delle imprese. Tra agevolazioni, crediti d’imposta, incentivi all’assunzione e benefici legati alle Zone Economiche Speciali, l’orizzonte regionale offre opportunità, ma anche obblighi e rischi da valutare con attenzione.

Incentivi alle assunzioni: euro per assumere in Campania

Una misura di forte impatto è l’incentivo all’assunzione a tempo indeterminato full‑time, recentemente approvato dalla Regione, pari a € 15.000 per ogni singolo lavoratore assunto.

La misura è concessa in regime de minimis e si applica anche per contratti a tempo determinato (con durata minima di 12 mesi) e apprendistato professionalizzante, con incentivi ridotti. 

Parallelamente, un avviso pubblico regionale prevede un bonus assunzionale di € 7.000 per assunzioni stabili, € 2.500 per contratti a termine di almeno 6 mesi, e € 4.500 per trasformazioni da tempo determinato a indeterminato, destinato a imprese del settore turistico e attività correlate. 

Queste misure puntano a incentivare la stabilità occupazionale e sostenere le aziende che assumono, ma è fondamentale verificare che l’impresa rientri nei codici ATECO ammessi e rispetti i requisiti di localizzazione richiesti dagli avvisi. 

Il credito d’imposta ZES unica: opportunità per gli investimenti

Tra le novità più rilevanti per le imprese del Sud — compresa la Campania — c’è il credito d’imposta per investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES Unica). La legge di bilancio 2025 ha esteso l’agevolazione agli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025. 

Le imprese che intendono accedere al beneficio dovranno inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate nel periodo 31 marzo – 30 maggio 2025, indicando le spese ammissibili sostenute e quelle previste fino al termine ultimo. 

Ulteriori misure riguardano anche il settore agricolo, con un plafond di 50 milioni di euro stanziato per il credito d’imposta agricolo all’interno della ZES. 

In Campania, la Regione ha già definito criteri per il riconoscimento dei benefici per le imprese che operano nelle ZES, con semplificazioni amministrative e vantaggi fiscali. 

Bandi regionali e strumenti per le PMI

Il territorio regionale mette a disposizione fondi FESR per supportare le PMI e i liberi professionisti: in Campania è stato pubblicato un Avviso PMI / Fondo Rotativo destinato a sostenere investimenti in competitività. 

Inoltre, la Regione attiva bandi per la creazione d’impresa, startup innovative e digitali, con contributi a fondo perduto fino a 50.000 euro per spese quali strumenti, software e ristrutturazioni. 

Questi strumenti, se ben combinati con il credito d’imposta ZES e gli incentivi alle assunzioni, rappresentano un pacchetto articolato di supporto per chi vuole investire e crescere in Campania.

Aspetti critici da valutare: cumulabilità e controllo

Un punto centrale riguarda la cumulabilità delle agevolazioni. Non tutte le misure possono essere sommate: ad esempio, gli aiuti de minimis non possono essere cumulati con aiuti di Stato per gli stessi costi ammessi, se superano gli importi massimi consentiti. 

Regole comunitarie e nazionali impongono limiti precisi di intensità degli aiuti, e le imprese devono dichiarare le agevolazioni già percepite per evitare sanzioni. 

Altro aspetto da tenere d’occhio è la delibera regionale e la normativa regionale preesistente: ad esempio il Regolamento regionale 10/2012 prevede un credito d’imposta per nuovi investimenti in Campania, che può intersecarsi con le agevolazioni nazionali.

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