A quasi cinquant’anni dalle prime trasmissioni, le Radio Libere tornano protagoniste, ma non più nell’etere: oggi le loro storie vengono studiate tra le aule universitarie e i corridoi scolastici. Al centro di questo piccolo caso di memoria collettiva c’è Tonino Luppino, storico speaker di Radio Sapri, citato in cinque tesi di laurea e in una tesina scolastica dedicate a quella stagione irripetibile di libertà e coraggio.
Negli anni Settanta, parlare in radio senza licenza significava sfidare la legge: Luppino fu tra le voci che, dal Sud, provarono a dare parola a chi non ne aveva. Radio Sapri, come molte altre nate dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 1976, che liberalizzò l’etere, era una radio fatta di entusiasmo, partecipazione e voglia di cambiare le cose.
La prima ricerca accademica sulle Radio Libere risale al 2008, alla Sapienza di Roma, dove tre studenti – Oriente, Menaldi e Zadrogna – discussero la tesi “L’esperienza delle Radio Libere tra impegno politico e rivoluzionario”. Seguirono altre ricerche: nel 2012, Vincenzo Buoninfante, all’Università di Salerno, definì Radio Sapri “una delle emittenti più vivaci del panorama campano”; nel 2021, la colombiana Estefanía Copete Vélez approfondì il periodo di libertà d’antenna in “Radio liberalizzate e legittimate. Sei anni di libertà d’antenna di Radio Sapri”, per il corso magistrale in Corporate Communication e Media.
Altre due tesi sono in arrivo: Marianna Laganà, all’Università Suor Orsola Benincasa, studierà gli anni della controcultura, mentre Aldo Maria Cupello, in Scienze giuridiche, analizzerà la storica sentenza del 1976 e il ruolo dei pionieri delle Radio Libere, tra cui Salvo Vitale, Bonaventura “Nino” Postiglione e Tonino Luppino.
Anche la scuola ha voluto ricordare quegli anni. Nel 2024, gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Sapri, guidati dalla dirigente Maria Teresa Tancredi, hanno presentato la tesina “Le Radio Libere e la libertà di espressione”, frutto del lavoro di sette giovani alunni.
Il nome di Luppino è legato a episodi memorabili, come la celebre intervista del 1979 a Papa Giovanni Paolo II, ottenuta travestendosi da missionario sudamericano. Secondo il professor Giovanni Fiorentino, nel volume Radio FM 1976-2006, “Radio Sapri si fece improvvisamente nota grazie alla rocambolesca intervista del 1979 a Papa Wojtyla, entrando nelle case della gente, dando voce agli esclusi e promuovendo un’informazione critica e attenta ai mali locali.”




