20 Novembre 2025

Violenza di genere, quasi 29mila casi di maltrattamenti e oltre 20mila atti persecutori nel 2024

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Violenza di genere, quasi 29mila casi di maltrattamenti e oltre 20mila atti persecutori nel 2024

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la quarta edizione dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa Censis–Verisure, elaborato in collaborazione con il Servizio Analisi Criminale del Ministero dell’Interno, evidenzia come la casa, pur essendo il luogo per eccellenza della sicurezza e dell’intimità, continui a rappresentare un contesto di rischio per molte donne vittime di violenza.

MALTRATTAMENTI E ATTI PERSECUTORI: FENOMENI ANCORA IN CRESCITA

Secondo l’Osservatorio, nel 2024 sono stati registrati 28.896 casi di maltrattamenti contro familiari e conviventi, nell’81% dei casi le vittime sono donne. L’incremento è del 14,4% rispetto al 2023 e del 38,6% negli ultimi cinque anni.

Inoltre, si sono verificati 154 omicidi in ambito familiare o affettivo nel 2024, con vittime femminili nel 65% dei casi. In 72 episodi l’autore è stato il partner o l’ex partner, con una percentuale di donne vittime pari all’86%.

Nell’ambito della violenza di genere, gli atti persecutori e lo stalking raggiungono quota 20.289, con un aumento del 3,8% sull’anno precedente e del 26,3% rispetto al 2019; anche in questo ambito le donne costituiscono il 74% delle vittime. Le violenze sessuali denunciate sono state 6.831, in crescita del 9,6% rispetto al 2023 e del 39,9% sul quinquennio.
 

LA VIOLENZA SI CONSUMA TRA LE MURA DOMESTICHE

L’Osservatorio conferma che la violenza di genere si manifesti prevalentemente in ambito domestico e spesso da parte di persone con cui esistono legami di fiducia.

Nel 2024, il 79,4% delle 17.631 chiamate valide al numero antiviolenza 1522 ha riguardato episodi avvenuti tra le mura di casa, segnando un aumento dell’8,3% rispetto al 2023.

Nel 54,3% dei casi, gli autori delle violenze sono parenti stretti: nel 31,1% il coniuge, nel 13,5% il convivente, nel 5,1% un figlio e nel 4,5% un genitore.

Questi dati sottolineano la complessità della violenza domestica, che si consuma in contesti caratterizzati da forti legami affettivi o di dipendenza economica, elementi che rendono più difficile denunciare o chiedere aiuto.

Questi numeri rappresentano solo la punta dell’iceberg: molti episodi rimangono sommersi, non denunciati per paura, vergogna o mancanza di strumenti adeguati.

UNA RISPOSTA INTEGRATA: IL RUOLO DELLE AZIENDE NELLA RETE DI PROTEZIONE

Contrastare la violenza di genere richiede un impegno congiunto tra istituzioni, terzo settore e imprese private, capace di rafforzare la rete di protezione e assicurare una risposta tempestiva alle situazioni di emergenza.

In questo contesto, la collaborazione tra realtà pubbliche e private rappresenta un elemento chiave per rendere più capillare la capacità di ascolto e intervento sul territorio.

L’esperienza maturata da Verisure, in collaborazione con Differenza Donna, va in questa direzione. Dal 2022, sono stati promossi percorsi di formazione specifica per le Guardie Giurate della Centrale Operativa al fine di riconoscere e gestire in modo adeguato le situazioni di violenza di genere. La formazione, della durata complessiva di 144 ore annuali, è stata progressivamente estesa a tutto il personale che lavora in prima linea con i clienti, per un totale di circa 340 professionisti formati.

Tra il 2023 e luglio 2025, la Centrale Operativa ha gestito 38 casi di donne che hanno richiesto aiuto tramite il pulsante SOS del Sistema d’allarme, in quanto vittime di abusi. In ognuno di questi casi, la Centrale ha tempestivamente informato le Forze dell’Ordine e la rete di assistenza specializzata per le vittime di violenza.

Ogni intervento è stato condotto secondo un protocollo operativo dedicato, volto a garantire la sicurezza della persona e a fornire informazioni sui servizi e sui percorsi di assistenza disponibili, nel pieno rispetto dell’anonimato.

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