21 Novembre 2025

Agricoltura digitale, nasce il robot “contadino” per monitorare campi e allevamenti

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Agricoltura digitale, nasce il robot “contadino” per monitorare campi e allevamenti

Un robot capace di muoversi tra filari e stalle come farebbe un agricoltore esperto: osserva le piante una per una, controlla lo stato degli animali e individua qualsiasi segnale d’allarme — dalle malattie agli attacchi parassitari, fino a carenze idriche o nutrizionali. È la nuova tecnologia sviluppata dal Crs4 – Centro di Ricerca, Sviluppo Studi Superiori in Sardegna, che segna un passo significativo nell’evoluzione dell’agricoltura digitale.

Il dispositivo è uno dei risultati più concreti del progetto Smaart, acronimo di Sostenibilità e management per agricoltura e zootecnia di precisione, iniziativa che combina intelligenza artificiale, robotica e tecnologie IoT. Una sorta di laboratorio viaggiante, capace di raccogliere dati in campo grazie a una sensoristica avanzata in grado di generare modelli 3D ad alta definizione delle colture. Le informazioni acquisite vengono poi elaborate e inviate direttamente a smartphone e computer degli operatori, consentendo interventi rapidi e mirati.

Il robot permette di passare da una visione panoramica del terreno alla singola pianta, restituendo analisi dettagliate su stato di salute, dimensioni, superficie fogliare, volume della chioma, numero di frutti e stima del raccolto.

Nei prossimi mesi il sistema sarà potenziato per operare in autonomia totale, integrando modelli di IA in tempo reale e collaborando con droni dedicati, con i quali scambierà informazioni utili per pianificare gli spostamenti e le attività da svolgere.

Le tecnologie sviluppate dal Crs4 saranno poi trasferite su un robot “gemello” dell’Università di Sassari, orientato ai trattamenti di precisione, come l’irrorazione mirata. Il progetto Smaart, finanziato con 5 milioni di euro dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, coinvolge anche Abinsula (capofila), Greenshare, il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e l’organizzazione di produttori Sa Marigosa, che metterà a disposizione due ettari di terreni per i test sul campo.

Un passo avanti che conferma come la tecnologia possa diventare un alleato strategico per un’agricoltura più sostenibile, efficiente e capace di prevenire le criticità prima che diventino emergenze.

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