Nel Parco Nazionale del Cilento, tra il verde della Valle del Calore e le strade di pietra di un borgo che sembra immune allo scorrere del tempo, Felitto custodisce una delle sue tradizioni più preziose: i fusilli felittesi, una pasta lavorata rigorosamente a mano che da secoli racconta storia, ritualità e identità del territorio.
A differenza dei fusilli più diffusi in Italia, quelli di Felitto non si avvolgono su sé stessi come una spirale, ma si modellano uno a uno usando un sottile ferro da lavoro, il cosiddetto ferretto. L’impasto, semplice ma selezionato — semola di grano duro, uova fresche e acqua — viene arrotolato attorno allo strumento con un gesto preciso, tramandato di generazione in generazione. Il risultato è un formato allungato, cavo, dalla consistenza elastica e capace di trattenere in modo straordinario qualsiasi condimento.
A Felitto i fusilli sono molto più di un piatto: sono un patrimonio culturale. Ogni anno, ad agosto, il paese si anima con la Sagra del Fusillo Felittese, evento che richiama migliaia di visitatori. Le cuoche del borgo, vere custodi del sapere locale, preparano quintali di fusilli conditi soprattutto con sugo di carne cilentano, pecorino e basilico fresco. Un rito collettivo che continua a essere un simbolo di comunità e accoglienza.
In un’epoca dominata dalla produzione industriale, i fusilli di Felitto rappresentano un’eccezione preziosa: un esempio di come la qualità, legata alla tradizione, possa trasformarsi in un motore di identità e sviluppo.
Foto : https://www.prolocofelitto.it/il-fusillo-felittese/
