Il futuro della mobilità è elettrico, ma non per questo deve rinunciare alle sensazioni della guida tradizionale. È la filosofia che sta spingendo diversi costruttori a introdurre sulle nuove auto elettriche simulatori di cambio manuale e rumori artificiali del motore, con l’obiettivo di rendere più coinvolgente l’esperienza al volante.
La tendenza è chiara: dopo anni in cui le vetture elettriche hanno puntato sulla totale silenziosità e sull’erogazione continua della potenza, molti automobilisti — soprattutto appassionati di guida — lamentano la mancanza di “feeling”, di quel legame fisico e acustico che un tempo caratterizzava il rapporto con l’auto. Ed ecco che le case automobilistiche stanno correndo ai ripari.
I nuovi sistemi simulano un cambio manuale completo di leva, con passaggi di marcia percepibili grazie a vibrazioni artificiali e mappature software in grado di “tagliare” la potenza per imitare i giri motore. A completare la scena arrivano i sound generator, altoparlanti dedicati in grado di riprodurre un rombo calibrato, spesso ispirato ai motori termici storici del marchio.
Si tratta di una scelta che divide: c’è chi la considera un modo intelligente per rendere le auto elettriche più accattivanti per il grande pubblico, e chi la giudica una nostalgica operazione estetica, lontana dal vero spirito dell’elettrico. Ma il mercato sembra rispondere positivamente, segno che l’emozionalità al volante resta un elemento chiave anche nell’era delle batterie.
Per i sostenitori dell’ecomobilità, tuttavia, c’è un dato incontrovertibile: questi sistemi non impattano su consumi né sulle emissioni, e possono anzi favorire la transizione convincendo anche gli automobilisti più legati alla tradizione.
L’impressione, dunque, è che la mobilità elettrica non sia destinata a cancellare il passato, ma a rielaborarlo. Anche attraverso un rombo… digitale.
I produttori che lo hanno già fatto
- Hyundai Ioniq 5 N
- Questa elettrica “sportiva” offre già un sistema chiamato N e-Shift, che simula una trasmissione a doppia frizione (dual-clutch) e consente al guidatore di “cambiare marcia” tramite paddle al volante.
- Inoltre, integra il pacchetto N Active Sound+, che diffonde suoni artificiali dell’“motore” attraverso un impianto a molti altoparlanti, per rendere l’esperienza di guida più coinvolgente e somigliante a quella di un’auto a combustione.
- BMW i4 M50
- Anche BMW nel suo modello elettrico i4 M50 propone suoni sintetici — grazie al sistema IconicSounds Electric — per emulare l’esperienza sonora tradizionale di un motore, in modo da dare sensazioni più familiari a chi proviene da auto termiche.
I produttori che lo faranno nei prossimi anni
- Toyota (e la sua controllata Lexus)
- Toyota ha annunciato che intende introdurre una “manual-EV”: un’auto elettrica con leva del cambio, pedale della frizione, cambio simulato e suoni motore artificiali, per replicare il più possibile l’esperienza di guida di un’auto tradizionale.
- Il piano, secondo le dichiarazioni dell’azienda, è di far debuttare questa tecnologia nella nuova generazione di elettriche Toyota/Lexus prevista a partire dal 2026.
- Ferrari
- Ferrari ha depositato brevetti per un sistema che simula motore e cambio su un’auto elettrica: il progetto prevede un “cambio virtuale” gestito elettronicamente, con paddle al volante, e un sistema sonoro — interno e forse esterno — che generi rumori coerenti con il cambio e il motore “virtuale”.
- La prima “EV con anima” di Ferrari, secondo i piani, dovrebbe arrivare sul mercato intorno al 2026.
- Ford
- Anche Ford sembra muoversi in questa direzione: un recente brevetto rivela un sistema di cambio manuale virtuale per veicoli elettrici, con leva del cambio, cambiata simulata e sensazione al volante simile a quella di un veicolo termico.


