Dopo il ko di Catania la Salernitana ha imboccato una fase di evidente involuzione, confermata dai numeri e dalle difficoltà mostrate nelle ultime settimane. La gara di Picerno rappresenta un passaggio decisivo per provare a riallinearsi al rendimento dell’avvio di stagione e confermare i segnali di risveglio intravisti contro il Trapani, quando la reazione dopo lo svantaggio aveva fatto intravedere uno spiraglio di crescita, senza però trasformarsi in un vero ribaltone.
Picerno, campo ostico più di quanto sembri
La sfida sul terreno ridotto e caldo del fanalino di coda del girone C nasconde insidie evidenti. Ma i granata non possono più rimandare l’appuntamento con i tre punti, che manca dal 16 novembre: l’ultima volta in cui la Salernitana è riuscita a segnare due reti nella stessa gara, ad Altamura. Un dato che pesa, considerando che da ottobre in poi questa impresa è riuscita solo tre volte (3-0 e 2-0 alla Casertana, 2-1 ad Altamura).
La differenza fra il brillante avvio – 16 gol nelle prime 9 gare e 22 punti conquistati, media di 2,4 a partita – e il rendimento successivo è netta: nelle ultime otto partite, a partire dalla trasferta di Catania, i granata hanno messo insieme solo 7 reti e 10 punti, crollando a una media di appena 1,25. Un rallentamento che è costato anche la discesa al terzo posto: Salernitana ora a -5 dal Catania capolista e a -3 dal Benevento.
Ritrovare solidità e certezze
Per invertire la rotta, Raffaele punta a ripartire dalla continuità tattica del 3-5-2 e dal bisogno urgente di ritrovare compattezza difensiva. Davanti a Donnarumma dovrebbero essere confermati Matino, Golemic e Anastasio. Sulle fasce ancora Longobardi e Villa, mentre in mezzo al campo sono attesi Tascone e Capomaggio, quest’ultimo in regia qualora Quirini venisse preferito a De Boer nel ruolo di mezzala.
In attacco si va verso la conferma della coppia aerea formata da Inglese e Ferrari, che però ha bisogno di essere rifornita con costanza da cross e palloni utili per tornare incisiva.
Per la Salernitana, quella di Picerno non sarà una semplice trasferta: è il bivio che può segnare la fine della crisi o rischiare di ampliarla. Ritrovare gol, ritmo e fiducia è la missione obbligata.


