13 Dicembre 2025

Sanità in Campania, Agenas fotografa un sistema diviso: molte criticità ma anche alcune eccellenze

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Sanità in Campania, Agenas fotografa un sistema diviso: molte criticità ma anche alcune eccellenze

La fotografia scattata dal Programma Nazionale Esiti (PNE) 2025 di Agenas – l’agenzia tecnica del Ministero della Salute che monitora la qualità delle cure negli ospedali italiani – restituisce un quadro della sanità campana segnato da profonde disparità e da una qualità dell’assistenza molto variabile tra strutture, con alcuni segnali incoraggianti ma anche dati preoccupanti. 

51 ospedali campani sotto gli standard: il dato più alto in Italia

Secondo l’analisi pubblicata nelle ultime settimane, 51 ospedali della Campania non soddisfano gli standard minimi di qualità assistenziale almeno su un indicatore di processo o esito valutato nel PNE 2025, rappresentando il numero più alto tra tutte le regioni italiane in questa condizione. Questo risultato colloca la Regione Campania in una posizione critica nel confronto nazionale e conferma le forti ineguaglianze che ancora caratterizzano l’offerta sanitaria nel Paese. 

Il PNE, strumento di valutazione elaborato annualmente da Agenas, utilizza oltre 200 indicatori per analizzare volumi di attività, qualità clinica, esiti assistenziali e appropriatezza, consentendo confronti tra strutture e regioni. 

Le eccellenze emergono, anche nel Salernitano

Nonostante questo scenario complesso, il rapporto segnala anche alcune performance di rilievo. Tra le strutture che raggiungono standard elevati di qualità in ambiti specifici figura l’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, che si distingue positivamente nell’area delle patologie del sistema nervoso. 

Questa valutazione positiva conferma il ruolo di riferimento della principale azienda ospedaliero-universitaria della provincia salernitana, collegata all’Università di Salerno, che negli ultimi anni ha investito in tecnologie e competenze cliniche. 

Altre eccellenze si registrano in ambiti specialistici diversi, come la chirurgia oncologica e le procedure cardiovascolari, dove alcune strutture della Campania raggiungono livelli di performance “molto alti” secondo i criteri Agenas. 

Un sistema a doppia velocità

Il rapporto Agenas evidenzia un quadro nazionale nel quale solo una minoranza delle strutture italiane riesce a mantenere performance elevate in tutte le aree valutate: circa il 20-22% degli ospedali raggiunge standard molto alti in sei o più indicatori complessivi. 

Nel confronto tra Nord e Sud emerge ancora un divario significativo: le regioni settentrionali guidano le classifiche generali del PNE mentre alcune aree meridionali, tra cui la Campania, faticano a garantire livelli uniformi di qualità e appropriatezza assistenziale, specie in ambiti complessi come la chirurgia oncologica o l’assistenza materno-infantile. 

Le ragioni delle criticità e le prospettive

Tra le cause delle performance più basse in molte strutture campane, gli esperti di Agenas indicano la frammentazione delle attività cliniche, volumi di intervento non sempre adeguati a sostenere elevati standard di outcome e problematiche organizzative complesse nel coordinamento delle reti cliniche. 

La fotografia di Agenas 2025 consegna alla Campania un’immagine composita: se da un lato molte strutture risultano ancora sotto standard, dall’altro emergono eccellenze rilevanti. Il risultato più evidente è che la qualità della sanità resta fortemente eterogenea, richiedendo interventi mirati per ridurre le disuguaglianze e rafforzare le competenze cliniche e organizzative dell’intero sistema sanitario regionale. 

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