17 Dicembre 2025

Bruxelles fa marcia indietro: dal 2035 non solo elettrico, spazio a ibride e biofuel

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Bruxelles fa marcia indietro: dal 2035 non solo elettrico, spazio a ibride e biofuel

La Commissione europea ha rivisto il regolamento sulle emissioni dei veicoli, modificando l’obiettivo del divieto totale di vendita dei motori termici dal 2035. La nuova impostazione non prevede più l’azzeramento completo delle emissioni di CO₂ allo scarico, ma una riduzione del 90% rispetto ai livelli del 2021.

La decisione, adottata a Strasburgo al termine di un confronto interno prolungato tra i commissari europei e dopo un anno di dialogo con il settore automotive, consente dal 2035 la commercializzazione anche di veicoli con motori termici, ibridi plug-in e dotati di range extender, oltre a quelli elettrici o a idrogeno. Le case automobilistiche dovranno compensare il restante 10% di emissioni attraverso un sistema di crediti, ottenibili tramite l’utilizzo di acciaio a basse emissioni prodotto nell’Unione europea o mediante carburanti sostenibili, come e-fuel e biocarburanti avanzati, con l’esclusione dei biocarburanti di origine alimentare. Secondo le stime della Commissione, nel mercato post-2035 potrà rientrare una quota compresa tra il 30% e il 35% di veicoli non completamente elettrici.

Il pacchetto di misure introduce anche ulteriori elementi di flessibilità per l’industria. È previsto un periodo transitorio di tre anni, dal 2030 al 2032, per l’adeguamento ai nuovi limiti di riduzione delle emissioni. Viene inoltre ridotto dal 50% al 40% l’obiettivo di taglio delle emissioni per i furgoni entro il 2030. La Commissione stima che la semplificazione di alcune norme possa generare risparmi per l’industria superiori a 700 milioni di euro l’anno.

Tra le novità figura anche l’istituzione di una nuova categoria normativa per i veicoli elettrici di piccole dimensioni, con lunghezza fino a 4,2 metri. Per questi modelli è previsto il congelamento dei vincoli normativi per dieci anni. Se prodotti all’interno dell’Unione, tali veicoli potranno essere utilizzati dai costruttori come “supercrediti” ai fini del raggiungimento degli obiettivi di emissione delle flotte.

Sul fronte industriale, l’Unione europea ha annunciato un sostegno complessivo di 1,8 miliardi di euro alla filiera delle batterie prodotte interamente in Europa, di cui 1,5 miliardi sotto forma di prestiti senza interessi a partire dal prossimo anno.

Il pacchetto prevede inoltre l’introduzione di obiettivi nazionali obbligatori per le flotte aziendali, che rappresentano circa il 60% delle vendite di auto nuove nell’Ue. Pur lasciando agli Stati membri la libertà di definire gli strumenti per il raggiungimento dei target, la proposta stabilisce soglie minime: per l’Italia, la quota di veicoli aziendali a emissioni zero dovrà raggiungere il 45% entro il 2030 e l’80% a partire dal 2035.

La revisione del regolamento segna così un cambiamento significativo nell’approccio europeo alla decarbonizzazione del settore automotive, introducendo maggiore flessibilità normativa e un riconoscimento formale della neutralità tecnologica nel percorso verso la riduzione delle emissioni.

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