Il nuovo anno si aprirà con un mix di misure che incideranno in modo diretto sulle spese legate all’auto. A fare il punto è il Codacons, che ha analizzato gli effetti delle principali novità in arrivo dal 1° gennaio 2026, evidenziando un quadro fatto di qualche sollievo e di diversi aumenti destinati a pesare sui bilanci familiari.
Sanzioni stradali congelate: niente aumenti nel 2026
Sul fronte delle multe stradali arriva una notizia positiva per gli automobilisti. Il decreto Milleproroghe approvato dal governo ha infatti bloccato l’adeguamento automatico degli importi delle sanzioni, evitando un rialzo che, in assenza dell’intervento normativo, sarebbe scattato con l’inizio del nuovo anno.
Secondo le stime, l’aggiornamento avrebbe comportato un incremento medio intorno al 2%, con effetti su infrazioni molto diffuse: dal divieto di sosta al passaggio con il semaforo rosso, fino alle violazioni più gravi come l’eccesso di velocità oltre i 60 km/h o l’uso del cellulare alla guida. Lo stop conferma una linea di continuità già seguita negli ultimi anni: dal 2023 in poi, l’adeguamento delle sanzioni è stato più volte congelato per evitare ulteriori aggravi in una fase economica complessa. L’ultimo ritocco al rialzo, ricorda il Codacons, risale ormai al 2019.
Gasolio più caro: scattano le nuove accise
Di segno opposto le novità per chi guida un’auto diesel. Dal 1° gennaio entrerà in vigore il riallineamento delle accise sul gasolio deciso dall’esecutivo, che porterà a un aumento della tassazione di poco più di quattro centesimi al litro. Una misura che, secondo le stime, garantirà allo Stato maggiori entrate per oltre mezzo miliardo di euro nel solo 2026.
Per gli automobilisti l’effetto sarà immediato: considerando anche l’Iva, un pieno da 50 litri costerà circa 2,5 euro in più rispetto ai prezzi attuali. Su base annua, ipotizzando due rifornimenti al mese, l’aggravio supererà i 59 euro a veicolo. Se si sommano anche gli aumenti già scattati nei mesi scorsi, il conto complessivo diventa ancora più salato.
La manovra prevede, in parallelo, una riduzione dell’accisa sulla benzina. Tuttavia, secondo il Codacons, il beneficio rischia di non riflettersi in modo significativo sui prezzi alla pompa, come già avvenuto in precedenti occasioni, quando ai tagli fiscali non sono corrisposti ribassi proporzionati.
Rc auto in aumento: pesa la nuova aliquota
A partire da gennaio sono attesi rincari anche sul fronte assicurativo. Una modifica inserita nella legge di bilancio innalza infatti l’aliquota applicata ad alcune componenti delle polizze Rc auto — in particolare quelle legate al rischio infortuni del conducente e all’assistenza stradale — con un impatto diretto sui premi pagati dagli assicurati.
L’intervento dovrebbe garantire allo Stato un gettito aggiuntivo di oltre 100 milioni di euro nel 2026, ma il costo verrà trasferito sui contratti stipulati o rinnovati dal nuovo anno. Un ulteriore elemento di pressione su un settore che già registra aumenti significativi: dal 2022 a oggi, il prezzo medio di una polizza Rc auto è cresciuto di oltre il 17%, con un incremento superiore ai 60 euro per assicurazione.
Un inizio d’anno in chiaroscuro
Il 2026 si apre dunque con un bilancio contrastato per chi utilizza l’auto ogni giorno. Se il congelamento delle multe rappresenta una boccata d’ossigeno, l’aumento dei costi di carburante e assicurazione rischia di annullarne rapidamente gli effetti. Un quadro che conferma come la mobilità privata resti una delle voci di spesa più sensibili per le famiglie italiane.


