L’Italia, con i suoi oltre 7.500 chilometri di coste e tre mari principali – Tirreno, Adriatico e Ionio – vanta ecosistemi marini di straordinaria bellezza e biodiversità. Ma questi ambienti sono oggi minacciati da una pressione crescente: inquinamento, plastica, pesca intensiva e cambiamenti climatici mettono a rischio la salute dei nostri mari e delle comunità che da sempre vivono lungo le coste.
Uno dei problemi più urgenti è rappresentato dalla plastica e dalle microplastiche, piccole particelle invisibili a occhio nudo che si accumulano negli oceani e negli organismi marini. Secondo studi recenti, l’Italia è tra i Paesi europei con il maggior consumo di plastica monouso, e gran parte di questa finisce nei mari attraverso fiumi, scarichi urbani e spiagge trascurate. Le microplastiche, ingerite da pesci e molluschi, entrano così nella catena alimentare, creando un rischio per la fauna marina e per l’uomo.
La pesca sostenibile è un altro pilastro fondamentale per proteggere i mari italiani. Pratiche tradizionali e regolamentazioni più rigorose permettono di evitare la sovrapesca, preservare specie in via di estinzione e garantire la riproduzione delle popolazioni ittiche. Diverse cooperative locali, ad esempio in Sicilia, Sardegna e Campania, hanno adottato metodi di pesca selettiva e tracciabilità completa del pescato, un modello virtuoso per conciliare economia e tutela dell’ambiente.
Numerose sono anche le iniziative scientifiche e comunitarie volte a monitorare e pulire i mari. Programmi come quelli promossi da Legambiente o Plastic Free organizzano campagne di pulizia delle spiagge, raccolta dati su specie a rischio e sensibilizzazione delle comunità locali e dei turisti. I cittadini possono contribuire evitando plastica monouso, partecipando a eventi di raccolta e rispettando le normative locali sulle aree marine protette.
Le aree marine protette, come quelle del Cilento, delle Tremiti o di Punta Campanella, giocano un ruolo strategico. In questi luoghi, la pesca è regolamentata, le attività turistiche monitorate e l’ecosistema marino può rigenerarsi più rapidamente. La protezione delle coste non è solo un atto ecologico: tutela anche l’economia locale basata sul turismo sostenibile e sulla pesca responsabile.
Infine, la sensibilizzazione dei turisti è fondamentale. Piccoli gesti quotidiani – non abbandonare rifiuti, evitare prodotti usa e getta, scegliere escursioni ecocompatibili – contribuiscono a mantenere puliti i litorali e preservare la biodiversità. La tutela dei mari italiani è quindi un impegno collettivo, che coinvolge istituzioni, scienziati, pescatori e cittadini.


