Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni conferma la sua importanza come presidio di biodiversità e custode di un patrimonio naturale di eccezionale ricchezza anche durante la stagione invernale. Con oltre 180.000 ettari che si estendono dalla costa tirrenica fino alle vette dell’Appennino campano-lucano, il Parco rappresenta uno dei territori protetti più vasti e diversificati d’Italia, riconosciuto come Riserva della Biosfera MAB e parte della rete dei Geoparchi Unesco. La complessità ambientale del territorio cilentano comprende una straordinaria varietà di habitat: dalle foreste di leccio e macchia mediterranea lungo la fascia costiera alle faggete montane più interne, dove specie relitte come il faggio e l’abete bianco convivono con essenze tipiche del Mediterraneo.
La flora del Parco annovera oltre 1.800 specie vegetali autoctone, molte delle quali rare o endemiche, come la celebre Primula di Palinuro, simbolo botanico dell’area protetta. Anche la fauna mantiene una presenza significativa durante i mesi invernali. Specie emblematiche come il lupo appenninico, la lontra, il falco pellegrino e l’aquila reale continuano a popolare i diversi ecosistemi, mentre gruppi di mammiferi e rapaci fanno affidamento alle risorse naturali offerte dal Parco, anche quando le condizioni climatiche si fanno più rigide. “Il Parco Nazionale del Cilento è sì un luogo di straordinaria bellezza in ogni stagione, ma è soprattutto un ecosistema dinamico tutto l’anno”, spiegano i vertici dell’Ente Parco.
“Il lavoro di tutela e monitoraggio prosegue, perché la biodiversità non va in vacanza con l’arrivo dell’inverno. I nostri boschi, i corsi d’acqua e le aree marine protette continuano a svolgere funzioni ecologiche fondamentali, ospitando specie che rappresentano l’identità naturalistica di questo territorio. La sfida è mantenere questi equilibri e garantire che la ricchezza biologica sia preservata per le future generazioni”. La variabilità dei paesaggi e la presenza di ecosistemi quasi intatti rendono il Parco un laboratorio naturalistico di grande importanza scientifica. Gli ampi corridoi ecologici che collegano le aree costiere con quelle montane favoriscono la connettività tra habitat differenti e supportano la resilienza delle specie nel periodo invernale, quando la competizione per risorse ridotte è più intensa. “Crediamo che un Parco vissuto con rispetto e consapevolezza sia la chiave per la tutela del nostro patrimonio naturale. Anche in inverno, il Cilento resta un esempio di biodiversità mediterranea, con una valenza che va oltre i confini regionali”, concludono.


