5 Novembre 2025

A Palermo la prima convention nazionale degli skipper: professione in evoluzione

| di
A Palermo la prima convention nazionale degli skipper: professione in evoluzione

Palermo ha ospitato la prima convention nazionale dell’Associazione Italiana Skipper (AIS), realtà nata da poco ma già capace di riunire una parte significativa dei comandanti del diporto che operano lungo le coste italiane. Nella sala Damiani Almeyda dell’Archivio Comunale, uno spazio carico di storia marittima e di memorie di porto e navigazioni, si sono ritrovati circa cento skipper provenienti da diverse regioni, su un totale di cinquecento già iscritti all’associazione.

L’appuntamento ha rappresentato un punto di svolta per la categoria, con l’obiettivo di definire un percorso comune: dal riconoscimento professionale alla tutela contrattuale, fino alla costruzione di competenze certificate e a un codice deontologico condiviso.

Il nodo centrale: una professione che cambia e chiede regole chiare

Al centro del confronto c’è stata la necessità di stabilire criteri omogenei per chi lavora nel charter nautico, un settore in rapida evoluzione sia dal punto di vista normativo che tecnologico. La recente introduzione delle figure di ufficiale del diporto, le interpretazioni differenti del decreto ministeriale e la coesistenza di contratti da dipendente e attività con partita IVA rendono il quadro complesso e ancora in fase di assestamento.

Durante la convention, consulenti specializzati in diritto marittimo e fiscalità del settore hanno discusso con gli skipper le possibili direzioni per arrivare a una maggiore chiarezza operativa. Una richiesta emersa con forza è la possibilità di costruire un sistema trasparente che permetta al cliente — charter, società o privato — di conoscere competenze, responsabilità e qualifiche del proprio comandante prima di salire a bordo.

Un settore in crescita, tra nuove tipologie di barche e richieste dei clienti

Uno dei passaggi analizzati riguarda l’evoluzione del mercato del charter: oggi le flotte tendono a orientarsi verso catamarani sempre più grandi e confortevoli, mentre tra i monoscafi cresce l’interesse per modelli performanti ma pensati per la crociera. Si tratta di un mercato che, tra locazioni stagionali e servizi turistici personalizzati, muove milioni di euro e attira una clientela internazionale.

In questo contesto lo skipper professionista non è solo il comandante dell’imbarcazione, ma un vero e proprio mediatore tra lavoro, sicurezza, ospitalità e cultura del mare.

La costruzione di una rete professionale stabile

L’obiettivo dichiarato dall’associazione è trasformare AIS in un riferimento nazionale per formazione, consulenza e certificazione delle competenze. Un percorso che punta a valorizzare la figura dello skipper come professionista qualificato, non come semplice accompagnatore di bordo.

Accanto ai momenti tecnici, la convention ha proposto anche riflessioni sulla dimensione umana della navigazione: la storia e la memoria del mare, il rapporto con le rotte, la responsabilità verso equipaggi e passeggeri.

La due giorni si è conclusa con la proiezione del film No more trouble – Cosa resta di una tempesta, dedicato alla figura del velista e ingegnere Andrea Romanelli, scomparso durante una traversata atlantica. Un racconto che ha dato al meeting un tono profondamente legato all’identità di chi vive il mare come scelta di vita.

Una comunità che decide di contare

Questa prima convention segna l’avvio di un percorso più ampio: costruire una rappresentanza autorevole presso istituzioni e operatori del settore, rafforzare la rete di collaborazione tra skipper e consentire ai clienti di riconoscere con chiarezza competenze e responsabilità.

L’associazione guarda ora ai prossimi mesi, in cui saranno messi a punto strumenti digitali, piattaforme di abbinamento tra skipper e charter, protocolli formativi e nuovi incontri territoriali.


La professione dello skipper è al centro di una trasformazione: più competenze, più responsabilità, più riconoscimento. Palermo, città di mare e di porti, ha offerto lo scenario ideale per questo primo passo. La rotta ora è tracciata: costruire una comunità professionale solida e visibile all’interno del mondo nautico italiano.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata