A Torraca protagonista Re Ferdinando II tra storia, arte ed enogastronomia 

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A Torraca protagonista Re Ferdinando II tra storia, arte ed enogastronomia 

Non una semplice rievocazione ma un’occasione di riflessione sulla Storia, grazie ad un dibattito ampio sul Risorgimento italiano e sull’importanza della figura di Ferdinando II di Borbone. Torraca, dove il Re giunse il 15 ottobre del 1852, si è vestita a festa in occasione di “Ferdinando II, la tradizione oltre il mondo liberale”, secondo appuntamento con “Tracce di rivoluzione nelle Terre del Bussento…Oltre Pisacane”, percorso storico-culturale che rientra in un progetto realizzato in collaborazione con i Comuni di Sapri (capofila) Torraca, Ispani, Vibonati e Tortorella.

Il momento clou è stato sicuramente il convegno storico in Piazza Olmo. Al dibattito hanno partecipato l’avvocato e storico Ennio Apuzzo, lo storico e giornalista Enrico Fagnano, lo storico ed economista Vincenzo Gulì e l’esperto di storia risorgimentale “torrachese doc” Emilio Abbadessa. Il dibattito è stato magistralmente moderato e stimolato da Claudio Saltarelli, direttore della rivista storica “Alta Terra di Lavoro”. 

A fare gli onori di casa il consigliere comunale di maggioranza Felice Bruno. «La rivoluzione di matrice liberale che annienterà il Regno di Napoli è una sola, inizia nel 1799 e finisce nel ’60 – sottolinea l’avvocato Apuzzo – Hanno fatto credere che il popolo insorgeva, ma è falso: le rivoluzioni il popolo non può permettersele. Fu una rivoluzione voluta dalle massonerie inglesi, che vedevano nel Regno di Napoli un pericoloso avversario economico e culturale a cui si agganciarono le nobiltà parassitarie, ovvero i latifondisti costretti a mantenere una produzione elevata dei loro prodotti agricoli altrimenti; le loro terre venivano confiscate e date in uso perenne ai contadini rendendoli liberi e piccoli proprietari. Perciò i nobili si allearono con Garibaldi, che prometteva e prometteva ma non mantenne. Lo stesso Pisacane, finanziato nella sua spedizione da Adriano Lemmi, un banchiere livornese che ipocritamente finanziava un’impresa militare per liberare i contadini da quel re che li proteggeva dallo sfruttamento dei loro padroni? I conti non tornano, o meglio, Pisacane quando arriva a Sapri si rivolge ad un noto latifondista del posto per avere appoggio, ma la domanda nasce spontanea: vuoi liberare i contadini e ti rivolgi ai loro sfruttatori? Non ha alcun senso. È tutta una bugia che ci hanno raccontato per giustificare una annessione del sud affinché esso fosse bloccato nel suo sviluppo rendendolo colonia e noi schiavi da 160 anni».

Durante la serata, oltre ad un suggestivo corteo storico in costumi d’epoca, ha avuto grande successo di pubblico il percorso gastronomico per le vie del borgo con i prodotti locali della tradizione contadina ed uno spettacolo musicale. Applausi a scena aperta per l’intervento teatrale a cura di Umberto Iervolino, dal titolo “Ferdinando II ed i Baroni Palamolla”.

Soddisfatto per la piena riuscita dell’evento anche il sindaco di Torraca, Francesco Bianco. «Ringrazio coloro i quali sono intervenuti al convegno mostrando interesse e molta preparazione sull’argomento, in particolar modo il giovane Emilio Abbadessa al quale faccio i complimenti per come ha esposto i fatti. Un evento riuscito, con molta gente venuta anche per provare i sapori dei prodotti locali nel percorso gastronomico. Speriamo di ripeterci l’anno prossimo con ancora più entusiasmo e puntando a migliorarci. Grazie anche al gruppo di attori, a tutti coloro che hanno allestito i vari stands ed al popolo di Torraca».

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