Negli ultimi mesi la Regione Campania è tornata al centro di un dibattito nazionale sulla transizione ecologica grazie all’avvio di progetti che combinano agricoltura e energie rinnovabili — una formula che può rappresentare un modello di sviluppo sostenibile.
Progetti concreti: dal fotovoltaico tradizionale all’“agrivoltaico avanzato”
Tra i progetti più significativi figura quello della RWE, che ha avviato in Campania la costruzione dei suoi primi impianti “agri‑PV” su scala commerciale. Si tratta degli impianti denominati “Morcone” e “Acquafredda”, nella Provincia di Benevento, con una potenza complessiva di 19,1 MWac e oltre 32.500 moduli fotovoltaici.
Secondo le previsioni, questi impianti forniranno energia sufficiente a coprire il fabbisogno di circa 13.000 famiglie italiane.
Parallelamente, nel territorio di Giugliano in Campania è stato presentato il progetto del parco agrivoltaico denominato Terra del Sole, definito “il più innovativo e sostenibile d’Italia”. Il progetto mira a integrare la produzione di energia solare con l’attività agricola, installando pannelli solari sopraelevati sopra i terreni coltivati — così da non sottrarre suolo all’agricoltura, ma anzi valorizzarlo.
Perché è importante (e cosa cambia per la Campania)
− Transizione energetica e agricoltura: l’agrivoltaico rappresenta una delle forme più promettenti di sintesi tra produzione agricola e produzione di energia pulita: consente di usare in modo efficiente il suolo e contribuire alla decarbonizzazione.
− Autonomia energetica locale: con progetti come “Morcone” e “Acquafredda”, la Campania potrà contare su nuova energia verde, riducendo la dipendenza da fonti fossili e rafforzando la sicurezza energetica della regione.
− Modello replicabile: iniziative come “Terra del Sole” mostrano che è possibile coniugare tradizione agricola, tutela del territorio e innovazione: un modello che potrebbe essere esteso ad altri territori della regione e del Sud.
Le sfide che restano
Nonostante i passi avanti, permangono alcune criticità da affrontare — tra le quali: la necessità di garantire il rispetto del paesaggio e del suolo, di assicurare una giusta compensazione per gli agricoltori coinvolti, e di gestire le autorizzazioni ambientali con trasparenza.



