Si è concluso ad Angri un doppio intervento di rigenerazione ambientale che ha portato al ripristino di un’area umida peri-urbana di 8.000 mq a nord della città e alla creazione di una barriera verde antinquinamento presso il III Circolo Didattico Plesso di Taverna. L’iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno di La Doria – primario gruppo europeo nella fornitura di specialità italiane private label tra cui pomodoro, sughi pronti, legumi e pasta – e realtà di riferimento per il territorio, e si inserisce nell’ambito di Mosaico Verde, la campagna nazionale per il recupero degli ecosistemi terrestri e acquatici, la rigenerazione ambientale e la forestazione di aree verdi promossa da AzzeroCO 2 e Legambiente.
Il progetto si è inizialmente concentrato sull’area umida, un ecosistema di grande valore il cui potenziale ecologico era limitato dalla presenza di un fitto canneto. L’obiettivo è stato quello di trasformare questo spazio in un habitat più complesso e resiliente.
La prima fase dei lavori ha previsto la rimozione del canneto e il ripristino dell’invaso naturale, ponendo le basi per la rinascita di un ambiente più ricco e diversificato. Successivamente, sono state messe a dimora 400 piante autoctone, come il pioppo cipressino, per la rigenerazione dell’area. A questo intervento si aggiungerà, in un secondo momento, un progetto del Comune che prevede l’installazione di elementi di arredo urbano per rendere questo spazio fruibile ai cittadini.

Il ripristino della zona umida genererà importanti benefici per il territorio, con impatti positivi su più fronti. Innanzitutto, l’area potrà diventare, con il tempo, un hotspot di biodiversità: le zone umide sono infatti habitat che presentano una notevole ricchezza di specie vegetali e animali. In secondo luogo, contribuirà alla mitigazione del cambiamento climatico, grazie alla capacità di questi ecosistemi di immagazzinare carbonio. Infine, agirà come un sistema di depurazione naturale per le acque, la vegetazione e il suolo funzioneranno come un filtro biologico, capace di trattenere sedimenti e inquinanti, migliorando così la qualità delle risorse idriche disponibili.
Cosimo Ferraioli, Sindaco del Comune di Angri, ha commentato così l’iniziativa: «Quello che era un fitto canneto si sta trasformando in un ecosistema articolato. Parliamo di un’area che tornerà a svolgere funzioni ecologiche essenziali. La barriera verde presso il III Circolo Didattico Plesso di Taverna, inoltre, risponde a una precisa visione: coniugare qualità ambientale e qualità educativa. I nostri bambini meritano di crescere e studiare in ambienti protetti dall’inquinamento acustico e atmosferico, dove la natura non è un elemento accessorio ma parte integrante del loro percorso formativo. Ringrazio La Doria per aver confermato il proprio radicamento territoriale con questo importante contributo, e AzzeroCO₂ e Legambiente per la professionalità e la competenza tecnica nell’attuazione del progetto. Queste 500 piante sono un patrimonio che lasceremo ai futuri concittadini Angresi, un capitale naturale che si moltiplicherà nel tempo, generando benefici ambientali, sociali ed economici per tutta la città.»
Parallelamente, sono state messe a dimora 100 nuove piante nel giardino della scuola dell’infanzia e primaria di primo grado del III Circolo Didattico Plesso di Taverna. Le nuove piante, crescendo, andranno a creare uno schermo naturale per mitigare l’impatto dell’inquinamento acustico e ambientale generato dalla strada adiacente.
La Doria ha già contribuito alla campagna nazionale Mosaico Verde nel 2023, con un’iniziativa che ha portato alla messa a dimora di 1000 piante nel territorio campano.
Antonio Ferraioli, Presidente e Amministratore Delegato di La Doria, ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di aver rinnovato il nostro supporto a Mosaico Verde con questo progetto nel Comune di Angri, portando avanti il nostro impegno concreto a favore della tutela ambientale e della valorizzazione del territorio. La Doria è legata in modo profondo ad Angri, dove ha le proprie radici e dove continua a investire per creare valore condiviso. Sostenere interventi come questo significa tradurre in azioni tangibili la nostra visione di impresa, da sempre strettamente legata alla sostenibilità ambientale e sociale, contribuendo alla salvaguardia della biodiversità e al miglioramento della qualità della vita della comunità. La rigenerazione degli spazi naturali e la valorizzazione di quelli educativi rappresentano un modo concreto per restituire al territorio parte di ciò che ogni giorno ci offre, in linea con un modello di sviluppo responsabile e di lungo periodo.»
Questo doppio intervento rappresenta un passo concreto verso lo sviluppo sostenibile della città di Angri e un investimento diretto nella qualità della vita dei suoi cittadini. La natura diventa così protagonista nel tessuto urbano, offrendo benefici ecologici tangibili e nuove opportunità di aggregazione per la comunità.
«Restituire spazio alla natura all’interno dei territori è una delle sfide più importanti per il nostro futuro. Ogni intervento di rigenerazione è infatti un investimento sulla stabilità degli ecosistemi per renderli più forti e preparati alle sfide ambientali che li attendono – ha commentato Sandro Scollato, Amministratore delegato di AzzeroCO 2 – Grazie alla partnership con La Doria ad Angri abbiamo ricostituito un pezzo di capitale naturale. Non si tratta di un’opera statica, ma di un sistema vivente il cui valore ecosistemico è destinato a crescere nel tempo, consolidando la salute dell’ambiente locale.»
«Questo progetto rappresenta, per la città di Angri, un esempio positivo di coprogettazione, un approccio fondamentale per condividere con i cittadini percorsi di rigenerazione territoriale, in particolare per quelle aree che rischiano una naturale evoluzione verso il degrado – ha dichiarato Salvatore Abate, presidente del Circolo Legambiente Angri -. Il nostro obiettivo è promuovere, ad Angri, la realizzazione di un’infrastruttura naturalistica a supporto dello sviluppo sostenibile del territorio per favorire una maggiore consapevolezza sulle sfide al cambiamento climatico, transizione energetica e mobilità sostenibile.»


