21 Novembre 2025

Articolo 544-quater, il Codice Penale tutela gli animali: stop a spettacoli e manifestazioni che causano sofferenza

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Articolo 544-quater, il Codice Penale tutela gli animali: stop a spettacoli e manifestazioni che causano sofferenza

In Italia la tutela degli animali ha fatto passi avanti significativi negli ultimi anni, anche grazie all’introduzione di norme specifiche all’interno del Codice Penale. Tra queste, un ruolo centrale lo svolge l’articolo 544-quater, una disposizione che mira a proteggere cani e altri animali da spettacoli, gare e manifestazioni che comportano sofferenze, stress o condizioni di pericolo.

L’articolo, inserito nel Titolo IX-bis del Codice Penale dedicato ai delitti contro il sentimento per gli animali, stabilisce chiaramente che è vietata l’organizzazione o la promozione di spettacoli non autorizzati in cui gli animali siano sottoposti a trattamenti incompatibili con la loro natura o potenzialmente lesivi del loro benessere. La norma non riguarda solo competizioni esplicitamente violente, ma anche tutte quelle manifestazioni che, pur presentandosi come ludiche o tradizionali, rischiano di provocare dolore, affaticamento e stress agli animali coinvolti.

Una tutela che va oltre il contrasto ai maltrattamenti evidenti

Lo spirito della legge è quello di impedire non solo gli abusi più gravi, ma anche tutte quelle forme di spettacolo che mettono gli animali in condizioni non fisiologiche: corse improvvisate, esibizioni forzate, gare di resistenza, attività che richiedono prestazioni innaturali o che li espongono a rumori e ambienti stressanti. Il divieto si applica anche agli spettacoli itineranti e agli eventi locali in cui cani, cavalli o altri animali vengono usati come intrattenimento senza adeguate garanzie di sicurezza e benessere.

La norma si affianca all’articolo 544-ter sul maltrattamento, completando il quadro legislativo che mira a prevenire e sanzionare ogni comportamento che sfrutti gli animali come strumenti di spettacolo a discapito della loro salute.

Le sanzioni previste

Chi organizza o promuove manifestazioni vietate rischia la reclusione da tre a diciotto mesi o una multa. La pena può essere aumentata se gli animali subiscono lesioni o se gli eventi coinvolgono più soggetti. Il legislatore ha voluto inviare un messaggio preciso: l’intrattenimento non può giustificare alcuna forma di sofferenza animale.

Cani e competizioni: non tutto è vietato, ma servono regole precise

L’articolo 544-quater non impedisce le attività sportive riconosciute e regolamentate — come agility, obedience, canicross o discipline cinofile ufficiali — purché nel pieno rispetto del benessere dell’animale. La differenza è sostanziale: ciò che la legge colpisce non è la semplice presenza del cane in un contesto sportivo, ma l’obbligo di prestazioni innaturali, i rischi di incidenti evitabili o l’imposizione di stress eccessivo.

In altre parole, ciò che conta è che l’animale partecipi volontariamente, con condizioni fisiche idonee e in totale sicurezza.

Una norma che riflette la crescente sensibilità sociale

La presenza dell’articolo 544-quater nel Codice Penale testimonia un cambiamento culturale: sempre più cittadini rifiutano l’idea dell’animale come oggetto di intrattenimento. Oggi si riconosce loro una dignità e un diritto alla tutela che va oltre la semplice proprietà.

Comuni, associazioni e forze dell’ordine hanno aumentato i controlli durante sagre, feste di paese e manifestazioni pubbliche, proprio per verificare il rispetto delle norme e impedire eventi in cui gli animali possano essere sfruttati.

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