È stato inaugurato a Porta Nuova, a pochi passi dal Bosco Verticale, il murales che segna l’inizio del nuovo percorso creativo di Stefano Marra, illustratore e direttore creativo originario di Eboli, scelto da Borotalco per rinnovare il proprio immaginario visivo.
L’opera, che rappresenta un grande abbraccio, simbolo della vicinanza e dell’autenticità che caratterizzano il brand — nasce da una illustrazione di Marra ed è stata realizzata materialmente da Outdoora, specializzata in interventi artistici urbani. L’intero progetto è stato seguito da Manuela Fiku, brand manager di Borotalco, che ha individuato in Marra la sensibilità ideale per interpretare i valori della marca.
«Mi piace il fatto che quest’opera possa trasmettere calore a chi passa di lì e che magari faccia pensare alla persona da voler abbracciare, lontana o vicina. Come ho già detto, siamo solo al primo capitolo del progetto che sto curando per Borotalco, e che presto prenderà forma in tanti modi diversi. Non vedo l’ora di mostrarvi il resto», racconta Marra.
Il murales è visibile in Via De Castillia, nel cuore del distretto milanese dell’innovazione, è solo l’inizio di un percorso che nel 2025 si svilupperà con nuove applicazioni creative, campagne e iniziative firmate dall’artista.
Nato a Eboli nel 1987, Stefano Marra è un illustratore e direttore creativo con oltre dieci anni di esperienza nel campo della comunicazione visiva. Dopo le prime collaborazioni in Campania, ha costruito un percorso professionale che lo ha portato a lavorare con marchi nazionali e internazionali nei settori editoriali, culturali e corporate.
È fondatore dello studio “nju:design”, attivo tra Campania e Milano, con un team composto da Mario Cavallaro, Pasquale Di Meglio, Annamaria Varallo e Simonetta Pagliuca. Lo studio è noto per aver contribuito a rinnovare il linguaggio visivo di numerose realtà del territorio, mantenendo una filosofia basata su semplicità, identità e progettazione culturale.
Il lavoro con Borotalco rappresenta l’avvio di una nuova fase creativa che unisce ricerca grafica, impatto emotivo e valorizzazione dello spazio urbano. «Sono felice che il mio lavoro mi abbia portato in luoghi che, agli inizi, non avrei mai immaginato. Allo stesso tempo, il legame con le mie radici è rimasto la bussola del mio percorso: Totò, Eduardo, Pino Daniele, Paolo Sorrentino… sono riferimenti che hanno nutrito la mia sensibilità e reso il mio lavoro più profondo, autentico e vicino a ciò che sono.»



