Capaccio Paestum, inchiesta su presunti appalti: Alfieri resta ai domiciliari, revocata misura per Campanile

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Capaccio Paestum, inchiesta su presunti appalti: Alfieri resta ai domiciliari, revocata misura per Campanile

Prosegue il filone d’inchiesta sui presunti appalti pilotati nel Comune di Capaccio Paestum, avviato nell’ottobre scorso. Il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato dai legali dell’ex sindaco Franco Alfieri — gli avvocati Domenico Antonio D’Alessandro e Agostino De Caro — confermando la misura cautelare degli arresti domiciliari già stabilita dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Vallo della Lucania.

Diverso l’esito per Andrea Campanile, ex componente dello staff del sindaco, difeso dall’avvocato Cecchino Cacciatore, per il quale è stata accolta l’istanza di riesame: la misura cautelare è stata revocata e Campanile non è più ai domiciliari.

Restano in attesa di giudizio invece Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, della Dervit, che hanno scelto la via del ricorso in Cassazione, bypassando il Riesame. La decisione sull’eventuale revoca delle misure cautelari a loro carico arriverà dunque da piazza Cavour.

Nel frattempo, è stato ascoltato oggi Carmine Greco, ex funzionario comunale anche lui coinvolto nell’inchiesta: secondo quanto si apprende, anche per lui sarà avanzata la richiesta di revoca degli arresti domiciliari.

Era invece già tornata in libertà Elvira Alfieri, sorella dell’ex sindaco di Capaccio Paestum.

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