Capaccio Paestum, interrogazione parlamentare sull’antenna 5G: cittadini in allarme

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Capaccio Paestum, interrogazione parlamentare sull’antenna 5G: cittadini in allarme

È stata presentata un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy in merito all’installazione di un’antenna 5G nel comune di Capaccio Paestum. A firmarla è il deputato del Partito Democratico, Arturo Scotto, che chiede chiarimenti sull’iter autorizzativo relativo all’impianto, domandando ai ministri Matteo Salvini e Adolfo Urso se “dispongono di elementi circa l’iter autorizzativo relativo all’impianto in questione” e se non si ritenga opportuno, “alla luce delle frequenti contestazioni in merito a queste installazioni, promuovere iniziative di carattere normativo volte a definire una disciplina organica che preveda forme di coinvolgimento effettivo delle comunità locali nei procedimenti di autorizzazione delle infrastrutture per telecomunicazioni”. L’iniziativa parlamentare prende le mosse dai lavori avviati per la realizzazione di un impianto di telefonia mobile 5G in via Capone, nel centro di Capaccio. L’antenna è installata dalla società Inwit S.p.A., che fornisce infrastrutture per gli impianti della rete Vodafone.

Secondo quanto riportato nell’interrogazione, “l’antenna è stata installata su una proprietà privata, rappresentando così una difformità rispetto a quanto stabilito dal regolamento comunale che indica quale priorità il suolo pubblico per l’installazione di qualsivoglia antenna. Il predetto regolamento infatti prevede l’utilizzo di tre siti pubblici, già individuati, nel comune in parola e a tal proposito nel 2022 va ricordato che i diversi altri gestori di rete mobile, nella potenziale installazione della medesima infrastruttura, procedevano prioritariamente così come previsto a sondare la disponibilità di un suolo pubblico, diversamente fatto nel caso in esame da Vadafone”.

La vicenda, inizialmente passata in sordina, sta ora generando crescente preoccupazione tra i cittadini residenti nella zona. A suscitare maggiore allarme è la collocazione dell’antenna: “nel raggio di 20 metri si trovano almeno sette abitazioni private; a poco più di 70 metri si estende il Parco Capri, zona residenziale con oltre 40 abitazioni; a circa 100 metri, infine, vi è un campo sportivo e una struttura ricettiva”.

I residenti denunciano l’assenza di comunicazione e trasparenza nel processo autorizzativo. Per questo è nato il Comitato cittadino “No Antenna 5G al Capoluogo”, che ha già incaricato un tecnico specializzato per verificare la legittimità dell’intervento e valutare eventuali azioni legali: “al fine di verificare l’esistenza dei presupposti legali per adire le competenti Autorità giudiziarie, in ogni sede opportuna, per tutelare gli interessi legittimi dei cittadini e dello stesso Comitato”.

Nel frattempo, i cittadini chiedono di conoscere nel dettaglio le autorizzazioni rilasciate e la correttezza delle procedure seguite, chiedendo risposte chiare e tempestive. A breve, sarà richiesta anche la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e monotematico, con all’ordine del giorno l’installazione dell’antenna e la relativa infrastruttura.

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