La crisi politica a Capaccio Paestum entra in una nuova fase. Dopo il documento diffuso ieri contro il sindaco Gaetano Paolino, gli otto consiglieri di maggioranza “dissidenti” hanno dettato le condizioni per valutare il futuro dell’Amministrazione comunale. In una nuova nota, i consiglieri chiedono un «nuovo inizio» dell’azione politico-amministrativa, fissando alcuni punti considerati «fondamentali e imprescindibili» per ristabilire un dialogo costruttivo con il primo cittadino. Tra le richieste principali figurano l’azzeramento della Giunta, la riorganizzazione degli uffici comunali, la revisione delle nomine nelle partecipate e la risoluzione della questione Paistom.
Ecco, di seguito, i quattro punti integrali della proposta: Azzeramento immediato della Giunta Comunale, da rinominarsi previo confronto e condivisione, individuando le migliori espressioni e professionalità del territorio per poter rilanciare l’azione amministrativa a favore di Capaccio Paestum e garantire costante presenza dell’organo esecutivo comunale sul territorio; Riorganizzazione totale degli Uffici e dei Servizi previa condivisione delle modalità di scelta in funzione degli obiettivi di crescita e più corretto funzionamento nell’interesse dei cittadini, previa immediata sospensione di ogni modifica di attribuzione di responsabilità effettuata negli ultimi mesi; Revisione delle nomine effettuate in società partecipate e/o controllate, al fine di previa condivisione di chiari indirizzi politici prodromici al successivo rinnovo delle medesime, a garanzia delle migliori istanze di corretta amministrazione dell’Ente e delle società; Definitiva risoluzione della questione dei dipendenti Paistom, previa sospensione della procedura in corso, anche in considerazione dell’eccessiva complessità della medesima, rimodulandola con maggiore chiarezza e senza necessità di procedure che richiedano obbligo di SPID e accesso a piattaforme informatiche dedicate. Una nuova presa di posizione che segna un ulteriore strappo con il sindaco Paolino e che rende sempre più incerto il destino politico dell’Amministrazione comunale a meno di un anno dal suo insediamento.



