La situazione politica a Capaccio Paestum torna a essere tesa. A pochi mesi dal voto, il clima in Comune si fa sempre più pesante: una parte consistente della maggioranza ha ufficializzato il proprio dissenso nei confronti del sindaco Gaetano Paolino, aprendo di fatto uno scenario che potrebbe condurre a un nuovo commissariamento dell’ente.
Il malcontento, maturato nel tempo, è esploso nelle ultime ore con la diffusione di un documento firmato da otto consiglieri comunali, tra cui il presidente del Consiglio Angelo Quaglia. Nel testo, gli esponenti della maggioranza denunciano una gestione amministrativa definita “chiusa” e caratterizzata da scelte assunte senza un reale confronto interno.
Secondo quanto riportato nella nota, «la riflessione in atto all’interno della maggioranza è frutto della mancanza di confronto politico e di condivisione delle decisioni», una situazione che — spiegano i firmatari — si sarebbe prolungata per mesi nonostante le ripetute richieste di dialogo. Le critiche si concentrano sulla modalità con cui sarebbero state prese «tante, troppe decisioni rilevanti per la vita amministrativa dell’Ente», giudicate assunte «in totale autonomia» dal primo cittadino.
I consiglieri lamentano inoltre una «assenza costante di comunicazione preventiva e di merito» sugli atti più importanti, con richieste di incontri e chiarimenti rimaste senza risposta. Da qui la scelta di prendere le distanze, respingendo però ogni interpretazione legata a questioni di nomine o recenti decisioni: «Smentiamo categoricamente che ogni nostra scelta sia legata ad eventuali nomine o decisioni delle ultime ore».
A firmare il documento, oltre al presidente Quaglia, sono i consiglieri di maggioranza Antonio Agresti, Igor Ciliberti, Maria Rosaria Giuliano, Antonio Mastrandrea, Gianmarco Scairati, Pamela Volpe ed Eustachio Voza.



