Certosa di Padula, Codacons: «Ecco la trafila per i portatori di handicap» (FOTO)

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Certosa di Padula, Codacons: «Ecco la trafila per i portatori di handicap» (FOTO)

Dopo la segnalazione sul balcone sputa cicche di sigarette nella Certosa di Padula, il Codacons del Vallo di Diano interviene anche in merito alle barriere architettoniche del sito patrimonio dell’Umanità dal 1998. «Ci è stato chiesto di intervenire sulla trafila che i portatori di handicap devono fare per raggiungere il monumento, maestoso nelle dimensioni, sorprendente per la cura “certosina” dei dettagli.  – spiega il responsabile Roberto De Luca in un comunicato – Ai portatori di handicap, infatti, è riservato un ingresso laterale che permette un accesso in piano alla corte esterna. Tuttavia, affinché l’accesso al monumento storico possa essere accordato, il portatore di handicap deve segnalare la propria presenza agli addetti alla vigilanza dall’esterno. La sommessa richiesta è semplicemente la seguente: laddove possibile, si renda diretto l’accesso al monumento certosino anche ai portatori di handicap. Non crediamo, tuttavia, – continua il Codacons Vallo di Diano – che l’accesso alla Certosa di San Lorenzo sia agevole per persone che abbiano anche solo minime difficoltà nella deambulazione. Infatti, a vedere la doppia rampa di accesso, priva di corrimano, dall’alto, non si resta molto rassicurati. Ecco un altro punto sul quale si potrebbe (e si dovrebbe) lavorare».

Poi il Codacons interviene in merito all’illuminazione. «Adesso parliamo delle “luci”, di quelle fornite dai lampioni “bullonati” direttamente sui pini del giardino. Dell’opera di elettrificazione, infatti, i pini hanno fornito utile supporto per le parti aeree (e non solo), sorreggendo grossi lampioni crocefissi al loro legno. Per la parte di collegamento al suolo hanno prestato la parte bassa del proprio fusto (e quanta linfa?) per sorreggere fili e cassette di raccordo. Si immagina  – continua De Luca – che le loro radici stiano tenendo in un amorevole abbraccio le parti interrate dell’impianto. Se tutto questo fosse stato fatto in un giardino privato, ci saremmo un po’ scandalizzati. Trovare lampioni crocefissi al legno vivo dei pini nel giardino della Certosa di San Lorenzo ci è sembrato un po’ troppo. E così adesso i nostri ferventi detrattori potranno raddoppiare le loro fantasiose invettive. Noi saremo tranquilli, – conclude il Codacons –  in quanto avremo, ancora una volta, assolto ai dettami statutari della nostra associazione di volontariato, chiedendo, questa volta, che la stampa indaghi più a fondo sui provvedimenti che l’Ente gestore del patrimonio storico-culturale vogliano adottare per ovviare a queste ombre, ma anche a queste ‘luci’».

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