«Ci hanno ignorato, ora parliamo noi». A Capaccio la cittadinanza si mobilita contro l’antenna 5G

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«Ci hanno ignorato, ora parliamo noi». A Capaccio la cittadinanza si mobilita contro l’antenna 5G

Sabato 19 luglio, a Capaccio Capoluogo, nel corso di un’assemblea pubblica, si è ufficialmente costituito il comitato cittadino “Capaccio Bella” per la difesa della salute, della tutela del suolo, dell’ambiente e del territorio.

Il comitato non ha fini di lucro e ha lo scopo di difendere la salute, il suolo, l’ambiente e il territorio di Capaccio Paestum.

Nell’ambito delle tematiche da trattare, il comitato nasce con l’obiettivo prioritario di creare tutte le condizioni per la delocalizzazione di un’antenna 5G installata in via Cupone, a Capaccio Capoluogo, ed impedirne la messa in funzione.

L’installazione di questa antenna rappresenta un chiaro ostacolo alla tutela naturale, storica, culturale e artistica di Capaccio Paestum, una città soggetta a vincoli paesaggistici, idrogeologici e sismici, e un danno per l’effetto dei campi elettromagnetici sulla salute pubblica.

Il comitato persegue anche lo scopo di incidere su quelle condizioni che mettono in pericolo il diritto alla salute e alla tutela ambientale e territoriale, contribuendo al peggioramento della qualità della vita; tra queste, il comitato si prefigge la tutela delle risorse idriche e il corretto approvvigionamento da parte della collettività.

Il comitato non è un organo politico, ma si rivolge, per il suo scopo, a tutte quelle forze politiche, istituzioni, realtà sociali, culturali, sportive, associative e religiose presenti sul territorio, che abbiano a cuore gli interessi pubblici della comunità.

Le istituzioni locali sono il principale punto di riferimento per questo comitato, in quanto il Comune rappresenta il primo ente istituzionale che, per i suoi compiti, concorre a garantire il diritto alla salute, alla tutela del patrimonio naturale, storico, culturale e artistico, e attua, attraverso la partecipazione della comunità, idonei strumenti per rendere equilibrato l’assetto territoriale, garantendo i diritti e le necessità delle persone di oggi e delle generazioni future.

Nel corso dell’assemblea sono stati definiti anche gli organi del comitato. All’unanimità, in qualità di presidente del comitato è stato eletto il dott. Arturo Fomez, mentre per il ruolo di vicepresidente è stato designato il dott. Antonio De Rosa; nominati anche il consiglio direttivo, il segretario e il tesoriere.

“Ogni mattina mi affacciavo e respiravo il silenzio: ulivi antichi, il profilo delle colline, un cielo che sembrava dipinto e orizzonti sconfinati – dichiara il presidente, dott. Fomez – Era il mio rifugio, il mio centro. Poi è arrivata lei: un’antenna. Alta, grigia, invadente. Come una sentenza calata dall’alto. Non ci hanno chiesto. Non ci hanno ascoltato, ed è per questo che abbiamo deciso di istituire un comitato per la tutela dei nostri diritti, e siamo già tutti impegnati per mettere in campo molteplici azioni che mirino alla delocalizzazione dell’antenna.”

Il comitato è già al lavoro per acquisire dal Comune tutta la documentazione e per poter avviare ogni azione necessaria ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su un tema così delicato, compresi ricorsi giudiziari e amministrativi. L’impegno sarà massimo, e l’idea è anche quella di rivolgersi a tutte le istituzioni sovracomunali per raggiungere l’obiettivo di lotta, di sensibilizzazione, di democrazia e di riscatto di un’intera comunità.

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