Cilento, Ortolani: «Ecco come i cittadini hanno salvato il fiume Mingardo e l’Arco Naturale di Palinuro dall’inquinamento»

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Cilento, Ortolani: «Ecco come i cittadini hanno salvato il fiume Mingardo e l’Arco Naturale di Palinuro dall’inquinamento»

di Franco Ortolani, docente di geologia dell’Università Federico II di Napoli

Laurito. Cinque anni fa la «stupidolobbycrazia» propose di realizzare una discarica in una zona interessata da fenomeni franosi. Da dicembre 2011 ai primi mesi del 2012 avvenne una pacata e civile “sommossa” che motivatamente evidenziò la non realizzabilità di una discarica in una zona franosa. Gente semplice, dura e motivata. Gente pulita che improvvisamente si aggregò e “vinse” avendo ragione contro una iniziativa pubblica sbagliata, che veniva da lontano! Io diedi una mano, per impegno civile e per capire se stessero solo difendendo il loro orticello, evidenziando la instabilità geomorfologica dell’area prescelta. Il progetto era stato realizzato su una base geologica errata: cosa gravissima considerando che la discarica di rifiuti urbani tal quale sarebbe diventata un nuovo giacimento geologico inquinante che per l’eternità sarebbe diventata parte del paesaggio in adiacenza al Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano. L’instabilità palese dell’area avrebbe causato seri problemi e inquinamento dell’acqua superficiale che defluisce verso il fiume Mingardo che sfocia. dopo pochi chilometri, nei pressi dell’Arco Naturale di Palinuro. Progetto fatto nell’ambito del prosieguo dell’operazione deviata detta Emergenza Rifiuti in Campania dell’epoca di Bertolaso, sotto il nuovo commissario straordinario di turno che come i precedenti venivano chiamati “servitori dello stato”. Servitori si: ma della «stupidolobbycrazia» che aveva favorito danni economici alle risorse autoctone campane e guadagni facili agli “amici”! La protesta dei cittadini fu decisa e motivata: avevano ragione! La discarica non si poteva realizzare in sicurezza.

Ricordo un pomeriggio piovoso di dicembre 2011 quando alla fine di un sopralluogo nella località Rizzoli dove era prevista la costruzione della discarica, fui invitato a partecipare ad un confronto televisivo in diretta, nella piazzetta davanti alla chiesa, di una emittente locale nel quale si discuteva della discarica e a cui partecipava l’allora assessore all’ambiente della Provincia di Salerno. Nel mio intervento spiegai i motivi per cui il progetto era errato e invitai i progettisti a fare un sopralluogo multidisciplinare. Credo che quello fu il momento in cui l’apparato stupidolobbycratico si rese conto dell’errore commesso e che contro cittadini decisi e motivati e sulla certezza di avere proposto un progetto sbagliato non avrebbe potuto portare avanti l’iniziativa in località Rizzoli. L’atteggiamento civile e fermo dei cittadini rappresentò un momento di partecipazione attiva in difesa del loro territorio in relazione ad un intervento errato imposto con l’autorità dei poteri straordinari conferiti al commissario di turno. Senza questa dimostrazione di attaccamento al loro territorio l’operazione si sarebbe conclusa…prima o poi!Credo che il mio disinteressato intervento, la cui sostanza non è mai stata confutata nei fatti ma solo con le solite frasi stupidolobbycratiche tese a spargere fango, abbia dato una svolta alla ferma opposizione dei cittadini. Praticamente avevo dimostrato che il progetto in quel luogo era errato e che si sarebbero spesi soldi pubblici per arrecare danno all’ambiente di pregio incombente sulla costa dell’Arco Naturale di Palinuro e sulla Cala del Cefalo, vale a dire su luoghi costieri tra i più affascinanti del Mediterraneo.

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