Un silenzio indecente

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Un silenzio indecente

Avevamo lanciato un appello all’Amministrazione comunale di Sala Consilina sull’intricata vicenda dei loculi cimiteriali ceduti da un privato a vari cittadini che oggi si vedono arrivare missive, da parte del Comune, in cui si chiede la “regolarizzazione della concessione” con ulteriore esborso di danaro. Inutile dire che il privato cittadino, individuabile nella delibera di giunta Comunale n. 188 del 15-10-2010, abbia già preteso una cospicua somma di danaro da parte dei familiari dei defunti sepolti nella Cappella cimiteriale. A queste persone (e non al suddetto privato) adesso il Comune si rivolge con una non proprio gradita lettera.
Alcune testate giornalistiche hanno ripreso il nostro appello e noi ringraziamo le stesse per la corretta interpretazione del ruolo sociale a loro assegnato. Altre, i cui fili sono evidentemente mossi da Mangiafuoco, hanno preferito ignorare il problema, voltandosi dall’altra parte. Le ragioni possono essere molteplici, ma con questo modo di fare il nostro territorio è costretto a ingoiare qualsiasi rospo avvelenato. L’avversione per le voci critiche, infatti, è una caratteristica dei burattini che Mangiafuoco muove. L’indifferenza nei confronti dei problemi che la gente deve affrontare giorno dopo giorno in questa “valle di lacrime”, poi, è una conferma di quanto stia a cuore alle marionette impacciate il progresso sociale del nostro comprensorio. Pronti a magnificare le gesta di un’amministrazione che inaugura zone industriali in aperta campagna, non si rendono nemmeno più conto delle parole che il Papa Benedetto XVI pronuncia: “Mi pare il momento per un richiamo a rivalutare l’agricoltura, come risorsa indispensabile per il futuro… il processo di industrializzazione ha talvolta messo in ombra il settore agricolo”. Questi “cristiani” (se si professano tali) non si informano nemmeno sulle parole del Santo Padre e non si accorgono che la natura si sta rivoltando contro queste scelte scellerate: la vallata si allaga e loro pensano, credono e fanno credere che costruire zone industriali, financo nei siti di pregio ambientale e in zone alluvionali (nelle quali – in paesi civili – sarebbe interdetto qualsiasi insediamento), sia “cosa buona e giusta”. Ecco l’evangelica informazione che ci propinano. E se qualcuno osa fiatare sui rifiuti tossici sparsi nella valle dell’Eden, si è pronti a smentire anche l’evidenza.
Questa non breve parentesi era doverosa perché abbiamo cercato invano di interloquire con un’amministrazione del Vallo di Diano tramite la stampa locale nell’interesse di persone in carne ed ossa che hanno purtroppo subito una perdita di un caro e che, per loro sfortuna, si sono rivolti alla persona sbagliata, forse anche per l’incuria (o la solerzia?) di chi avrebbe dovuto loro indicare altre strade. In altri paesi non avremmo nemmeno dovuto pietire l’attenzione per questioni del genere. La “carità cristiana” (come si usa dire!) avrebbe mosso gli animi anche dei più duri di cuore. Qui si vuole insabbiare tutto a tutti i costi. Ma anche il silenzio della Giunta unanime va interpretato. E noi ne cogliamo l’imbarazzo. E noi ci sdegniamo e continueremo a sdegnarci fintanto non avremo ottenuto attenzione per le famiglie dei defunti.

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