Cinque buoni motivi per mettere l’uva in tavola
| di Redazione
Settembre e ottobre sono i mesi dell’uva, simbolo per eccellenza della stagione della vendemmia e protagonista delle nostre tavole. Dietro i suoi grappoli non c’è soltanto una tradizione millenaria legata al vino, ma anche un vero concentrato di benessere. Ecco cinque motivi per cui vale la pena concedersi una manciata di acini ogni giorno.
Energia immediata – L’uva è ricca di zuccheri semplici come glucosio e fruttosio, che vengono assorbiti velocemente. È lo snack perfetto per chi ha bisogno di una ricarica naturale durante la giornata o prima di un allenamento.
Un elisir per la circolazione – Grazie ai polifenoli e in particolare al resveratrolo, contenuto soprattutto nella buccia e nei vinaccioli, l’uva ha un effetto positivo sul cuore e sulla circolazione sanguigna. Non a caso la ricerca scientifica ha più volte messo in evidenza il suo ruolo nella prevenzione cardiovascolare.
Antiossidante naturale – Gli acini colorati, soprattutto quelli neri e rossi, sono un concentrato di antiossidanti: aiutano a contrastare i radicali liberi, rallentando i processi di invecchiamento cellulare.
Ricca di sali minerali e vitamine – Potassio, ferro, manganese e vitamine del gruppo B rendono l’uva un alleato prezioso per combattere stanchezza e spossatezza tipiche del cambio di stagione.
Amica della digestione – Grazie al contenuto di fibre, in particolare nella buccia, favorisce il transito intestinale e aiuta l’organismo a depurarsi in modo naturale.
L’uva accompagna la storia dell’uomo da millenni. Per i Greci era il frutto sacro a Dioniso, dio del vino e dell’ebbrezza, mentre i Romani ne diffusero la coltivazione in tutta l’area mediterranea, considerandola un dono divino e un segno di prosperità. Non a caso grappoli d’uva compaiono spesso nei mosaici e negli affreschi pompeiani, a testimonianza della sua centralità nella vita quotidiana e nei riti conviviali. Nel Medioevo e fino all’Ottocento erano diffuse le cosiddette “cure dell’uva”, veri e propri percorsi di benessere a base di questo frutto, che ancora oggi è celebrato in sagre e feste popolari in tutta Italia come simbolo di abbondanza e di rinascita stagionale.
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