«La recente contestazione formale avanzata da alcune organizzazioni di categoria e sindacali nei confronti del provvedimento che consente la pesca nei giorni di sabato e domenica, Natale e Santo Stefano, e che coinvolge direttamente Unci Agroalimentare e Confsal Pesca, merita una precisa e puntuale risposta pubblica».
Lo afferma Bruno Mariani, in rappresentanza della Confsal Pesca, Confederazione presente al Cnel, ribadendo con fermezza che «la concessione della deroga all’attività di pesca con attrezzi trainati nelle giornate festive del 25 e 26 dicembre 2025 si fonda su una richiesta legittima, conforme alla normativa vigente e alla prassi amministrativa».
Mariani sottolinea che le accuse di violazione della rappresentatività comparata e di lesione della trasparenza non trovano fondamento nella realtà dei fatti: «Contrariamente a quanto sostenuto dalle organizzazioni che contestano il provvedimento, la rappresentatività di Unci Agroalimentare e Confsal Pesca – sostiene il Segretario nazionale della O.S. autonoma – è pienamente riconosciuta nel settore ittico, come dimostrato dai contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti e dalla loro presenza attiva nei tavoli di concertazione istituzionale».
«La decisione – spiega Mariani – di concedere la deroga non è stata presa in modo anomalo, ma sulla base di una richiesta formale e nel rispetto delle procedure ministeriali, anche in considerazione dell’importanza economica e sociale che l’attività di pesca riveste per migliaia di operatori e famiglie italiane e dall’alzarsi della domanda nei periodi di festività».
«Per quanto qualcuno ne possa dire, contestando, la gestione dello sforzo di pesca e le condizioni di lavoro sono state attentamente valutate; la concessione della deroga risponde anche ad esigenze concrete di tutela del lavoro e della filiera ittica. Le critiche mosse, – continua Mariani –, spesso alimentate da ‘posizioni burocratiche’, rischiano di penalizzare ulteriormente i pescatori e minare la competitività del settore».
Mariani fa notare, inoltre, come sia «anomala la contestazione portata avanti, unitariamente, dalle Organizzazioni datoriali e dei lavoratori che per decenni hanno contribuito al declino della pesca italiana. Confsal Pesca chiede pertanto il rispetto della corretta concertazione e della libertà sindacale, ribadendo la necessità di una gestione equilibrata e trasparente delle deroghe come da buona prassi MASAF, nel pieno rispetto delle norme e degli interessi di tutti gli operatori del comparto».


